Caso camici, Fontana: “Lombardia ha risparmiato 513mila euro”

Per i legali del governatore lombardo Attilio Fontana "Nessun illecito né di carattere penale né di carattere civilistico, bensì fornitura che si è trasformata in donazione".

Lombardia. “La questione è molto più semplice di quello che può sembrare: c’è una fornitura che a un certo punto si decide di donare con un risparmio per la Regione Lombardia di 513mila euro. Non c’è nessun illecito: non c’era un bando o una gara, ma c’era un’offerta che in quel momento di urgenza è stata accettata”. Lo spiegano i difensori di Attilio Fontana, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, al termine dell’udienza preliminare che vede imputato il governatore lombardo per frode in pubbliche forniture per la vicenda dell’affidamento da parte di Aria spa, centrale acquisti della Regione, di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75mila camici e altri dpi a Dama, società del cognato del presidente lombardo, Andrea Dini.

Rischiano il processo anche Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, rispettivamente ex dg e dirigente di Aria e Pier Attilio Superti, vicesegretario generale della Regione. La difesa di Fontana che ha preso la parola, davanti al gup di Milano Chiara Valori, ha chiesto il proscioglimento così come l’avvocato Giuseppe Iannaccone, difensore di Andrea Dini (presente in aula), il quale ha sostenuto che si è trattato di una donazione. Tutte le difese hanno esposto la propria tesi, mentre i pm Paolo Filippini e Carlo Scalas hanno leggermente modificato il capo di imputazione il che ha portato alcuni avvocati a chiedere la possibilità di nuove breve repliche nella prossima udienza (9 maggio).

“La pubblica accusa con il cambio del capo di imputazione ha fatto un autogol: se uno continua a modificarlo vuol dire che non ci crede”, sostengono i difensori di Fontana. E l’avvocato Pensa aggiunge ironico: “La morale di questa storia è che non bisogna mai regalare niente alla pubblica amministrazione perché si rischia la galera”. L’ultima udienza preliminare resta fissata per il 13 maggio per l’ultimo intervento dei pm, prima della decisione del giudice sui cinque imputati.

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