Salò, Kassen chiede scusa; le famiglie: “Troppo tardi”

Il manager tedesco, alla sbarra, con l'amico Christian Teismann (assente in aula) per la morte di Greta e Umberto si è scusato con le famiglie dei ragazzi. Parole respinte al mittente.

(red.) Sono state respinte al mittente le scuse che Patrick Kassen, il manager tedesco alla sbarra per la morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, deceduti nell’incidente nautico avvenuto a Salò (Brescia) il 19 giugno scorso, ha rivolto alle famiglie delle vittime al termine della prima udienza del processo che lo vede imputato, insieme con l’amico Christian Teismann, per omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso.
“Tardive” le parole del manager 52enne, unico presente all’udienza (Teismann invece non si è presentato), il quale, avvicinandosi ai genitori di Greta ed Umberto, e rivolgendosi in italiano, si è scusato, dicendosi dispiaciuto per la tragedia ed affermando che “Mi mancano le parole per una tragedia come questa” e, ancora: “Io non voglio neanche immaginare, penso ai miei due figli, mi spiace veramente”.
Quindi il padre di Umberto si è rivolto al manager tedesco, dicendo: “Accetto le sue scuse perchè è stata una disgrazia enorme per tutti. Però io volevo qualcosa il giorno stesso. I tedeschi mi hanno scritto di loro pugno, mi hanno stretto la mano prima di tornare in Germania, è questo che io non ho percepito da voi”.
Il padre del 37enne ha poi aggiunto: “Questo dolore me lo porterò fino alla morte. Io accetto tutto, accetto lo sbaglio, ma l’umiltà….”. Dura la replica della madre di  Greta: “Io se investo un gatto lo porto dal veterinario”. Dai presenti si alzata una domanda all’indirizzo di Kassen: “Ma lei ha un’anima?”. “Ma certo che ce l’ho”, la risposta dell’imputato. “Non dormo da mesi”.

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Nel corso della prima udienza, aggiornata al prossimo 16 dicembre con l’audizione dei primi testimoni in aula, il Comune di Salò e la Comunità del Garda si sono costituiti parte civile nel processo per la morte dei due ragazzi bresciani.
La Comunità del Garda ha quantificato il danno  in 200mila euro oltre agli interessi dalla data del fatto e al pagamento delle spese legali. Se la richiesta dovesse venire accolta, il denaro verrà utilizzato per l’acquisto di una nuova unità Rov (Remotely Operated Vehicle), un veicolo a comando remoto, dotato di telecamera per la ricerca di corpi sommersi. Lo stesso strumento utilizzato per le ricerche del corpo di Greta, rinvenuto ad una profondità di quasi 100 metri dopo lo scontro tra barche. Il valore dell’apparecchiatura nuova è attorno ai 150mila euro. Altri 50mila euro verrebbero invece utilizzati per una campagna di informazione e promozione della conoscenza delle norme di navigazione sul lago.

 

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