“Mio marito mi ha bruciato”: la telefonata di Mina Safine al 112

Iniziato il processo a carico del marito 55enne della donna, morta ustionata il 27 settembre del 2020. Abderrahim Senbel è accusato di omicidio volontario.

(red.) “Mio marito mi ha bruciato. Per favore. Chiamami l’ambulanza per favore. Io sono bruciata per favore”.§Sono le parole gridate al 112 da Mina Safine, la 45enne di origini marocchine morta nel settembre 2020 a seguito delle ustioni riportate sul 90% del corpo mentre si trovava nell’abitazione di famiglia in via Tiboni a Urago Mella.
Per la morte della donna è imputato il marito, il 55enne Abderrahim Senbel, accusato di omicidio volontario, comparso in aula mercoledì 27 ottobre all’avvio del processo a suo carico.
In aula è stata fatta ascoltare la telefonata drammatica della donna che, una volta giunti i soccorsi avrebbe detto ad uno dei vigili del fuoco: “Chiedilo a lui cosa è successo”. Le parole della donna sono state riportate da uno dei testimoni, un pompiere che le avrebbe chiesto se era stato il marito a farle questo e lei avrebbe risposto “sì”, dopo una litigata.

 

Abderrahim Senbel, si è sempre difeso sostenendo invece che la donna fosse depressa a causa di due aborti spontanei e che si sarebbe data fuoco da sola, mentre lui sarebbe intervenuto con una coperta per spegnere le fiamme, procurandosi ustioni sul braccio e il fianco sinistro e sulla mano destra.

Una ricostruzione, quella dell’uomo, che non collima con le rilevanze autoptiche effettuate sul corpo della donna e sulle ferite riportate dal 55enne, detenuto ad Opera.

Secondo il medico legale nominato come perito dal pubblico ministero Caty Bressanelli, Mina Safine era in piedi quando è stata avvolta dalle fiamme e l’incavo delle ascelle non è stato intaccato. Ciò significa che non aveva le braccia alzate nel gesto di cospargersi addosso il liquido infiammabile, mentre le lesioni sul corpo del marito dimostrerebbero che il braccio sinistro non era tenuto lungo il corpo, ma era sollevato.

Inoltre, per il perito, sarebbe difficile credere che una persona che si vuole suicidare si getti l’alcol sulla testa perchè il liquido causerebbe bruciore agli occhi non permettendo più di vedere.

 

 

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