Morta per overdose, Paloschi in aula

(red.) Deve rispondere di omicidio preterintenzionale per la morte di Francesca Manfredi, la 24enne di Fornaci (Brescia), morta in casa lo scorsa per un mix letale di alcolici e sostanze stupefacenti.

Sul banco degli imputati Michael Paloschi, 32 anni, attualmente detenuto nel carcere cittadino Canton Mombello, il quale dovrà comparire, il prossimo mercoledì 21 luglio, davanti al gip per l’udienza preliminare. Insieme con lui, per il decesso della giovane, a vario titolo, sono coinvolte altre sette persone: cinque spacciatori, accusati di avere fornito alla ragazza ketamina, eroina e cocaina, ovvero  Haythem Bouaoun, tunisino di 33 anni, Thoimas Maroni, 27enne di Coccaglio (entrambi finiti in carcere), Francj Giana, albanese 30enne residente a Coccaglio e Sara Reboldi, 24enne di Nave. Ancora irreperibile, invece, un altro 30enne straniero, Mario Mborja.

Grande accusatrice di Paloschi è Francesca R., 34 anni, che era in casa con la vittima durante quella tragica notte di eccessi e che è accusata di omissione di soccorso, per non avere chiamato l’ambulanza quando la Manfredi incominciò a stare male dopo l’iniezione di eroina che, a detta della 34enne, era la prima per la ragazza. La testimone ha dichiarato che la droga venne iniettata in vena a Francesca dallo stesso Paloschi.

Il 32enne si è sempre difeso affermando di avere somministrato le sostanze alla Manfredi, la quale, però, era consapevole di quanto stesse facendo.

Il prossimo mercoledì in aula, anche i genitori di Francesca, i quali si costituiranno parte civile nel processo che dovrebbe prendere avvio in autunno.