Rito abbreviato per gli abusi al pronto soccorso

L'ortopedico dell'ospedale di Iseo accusato da sei donne di violenza sessuale comparirà in aula il 26 settembre.

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(red.) Processo con rito abbreviato condizionato per il 57enne medico di pronto soccorso accusato di abusi sessuali su sei pazienti ad Iseo, nel bresciano.
Lo ha stabilito il gup di Brescia Ciro Iacomino, che ha fissato l’udienza per l’ortopedico al prossimo 26 settembre.
Attualmente il dottore si trova ai domiciliari, dal novembre scorso, dopo essere stato anche sospeso dall’attività professionale.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Felice Arco, aveva chiesto il processo con rito abbreviato condizionato a diverse acquisizioni documentarie, rinunciando a quella dei tabulati telefonici.
In mano alla difesa del medico ci sono i reclami presentati all’Urp dell’ospedale, dai quali emergerebbe che ci sarebbero state visite eseguite in modo piuttosto frettoloso (diversamente da quelle “approfondite” denunciate dalle presunte vittime) e, anche, il certificato di un esperto in base al quale si stabilisce che le palpazioni, da parte di un medico, sono dettate e suggerite dalla clinica medica.
Le parti offese (che non ricorreranno civilmente) sono state risarcite con 85mila euro, nonostante il medico si sia sempre professato innocente. Le accuse nei confronti dell’ortopedico erano state presentate dalle presunte vittime ai carabinieri di Sarnico e le indagini erano poi state avviate dalla procura di Brescia, coordinate dal pm Eliana Dolce.
Le tre donne che hanno denunciato il professionista avevano percepito le visite del medico come palpeggiamenti lascivi, quando non come perlustrazioni invasive. Succesivamente alla notizia delle indagini a carico del medico, altrettante pazienti, tra cui due minorenni, si erano presentate per raccontare di essere state fatte oggetto delle visite “particolari”.

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