Capriolo, i carabinieri tornano in libertà

I cinque militari dell'arma erano finiti in manette a novembre per aver condotto illecitamente delle indagini. Ora è scattata la sospensione della pena.

(red.) Sono tornati liberi i carabinieri di Capriolo.
Hanno patteggiato pene che vanno dall’anno e due mesi all’anno e dieci mesi. Ma sono tornati liberi dopo sei mesi ai domiciliari, nonostante il Riesame avesse riscontrato che i cinque carabinieri della stazione di Capriolo non avevano commesso reati contro la Pubblica amministrazione e non avevano fatto nulla per tornaconto personale. La pena infatti è stata sospesa e per i cinque militari – il comandante Agostino Perez, Francesco Lanzillotta, Andrea Minchella, Paolo Mormile e Giuseppe Lupi – è stata disposta l’immediata scarcerazione.
I cinque uomini dell’Arma erano finiti nei guai lo scorso novembre con l’accusa di falso e concorso in spaccio. Prima delle valutazioni del Riesame, erano accusati anche di concussione e  induzione indebita. Accuse pesantissime per i militariI cinque nei fatti si erano serviti di un «agente provocatore», un pusher marocchino per portare a termine alcune operazioni antidroga. Rapporti sempre più intensi con il malvivente che via via si sono fatti più violenti.

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