Riesame, resta in carcere Bonomelli

L’ex presidente della comunità Lautari rimane in cella. È accusato di atti sessuali con una 16enne. Dietro le sbarre anche la donna ritenuta sua complice.

(red.) Secondo quanto stabilito dal Tribunale del Riesame, restano dietro le sbarre l’ex presidente della comunità di recupero per tossicodipendenti Lautari e l’ospite 40enne dell’istituto, ritenuta sua complice.
Giovanni Bonomelli e Michela Righetti, accusati di atti sessuali con una minorenne, sono in carcere dallo scorso 15 febbraio.
La decisione è stata presa nel primo pomeriggio di giovedì 6 marzo e le motivazioni verranno diffuse nelle prossime ore. Una cosa, comunque, è certa. La difesa dei legali dei due indagati non ha convinto i magistrati a concedere loro la libertà.
Secondo l’avvocato Sandro Mainardi, difensore del fondatore della comunità di Pozzolengo (Brescia), il reato non sussisterebbe per due motivi: il consenso della vittima e il mancato rapporto di autorità tra Bonomelli e la 16enne, che giustificherebbe le accuse nei suoi confronti.
La relazione con la ragazzina affidata alle cure del 60enne, secondo gli inquirenti, sarebbe stata consumata in più occasioni, a casa dell’uomo e in diversi alberghi bresciani, a romani e veneziani.
La difesa di Michela Righetti, già condannata a 11 anni per reati relativi alla droga, si fondava invece sulla mancanza agli atti di prove che indicassero che la 40enne si fosse effettivamente mossa per convincere la vittima a concedersi a Bonomelli.
Evidentemente, comunque, queste argomentazioni non sono state sufficienti a convincere i giudici.

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