Montichiari, Riesame: «Non c’è estorsione»

Nelle motivazioni allegate all'ordinanza di scarcerazione dalla custodia cautelare, c'è una riqualificazione dei reati contestati a Elena Zanola. Rimane il falso e l'abuso d'ufficio.

(red.) Concussione ed estorsione, anzi no. Il Tribunale del Riesame di Brescia rettifica le accuse rivolte al sindaco di Montichiari Elena Zanola. La decisione di sospendere i domiciliari al sindaco è stata motivata dalla riqualificazione dei reati contestati.
Secondo i giudici del Riesame, sulla base della documentazione pervenuta, non si sarebbe trattata di estorsione e nemmeno di concussione. Resta tuttavia l’accusa di aver utilizzato mezzi illeciti per fare pressioni sulla Gedit, l’azienda che gestisce la contestata discarica di Vighizzolo. Tra questi mezzi illeciti permane l’abuso d’ufficio e il falso.
Così sono state rilette dal Riesame le accuse rivolte alla Zanola da parte del gip Michele Stagno. Niente più estorsione quindi ma “solo” l’imputazione di aver falsificato i documenti che certificavano i valori delle emissioni e quella di aver cercato di costringere la Gedit a chiudere tramite pressioni illecite.
La sentenza del Riesame porta sollievo fra i sostenitori del sindaco, che vi leggono un primo edulcoramento dei reati. «Lette le motivazioni dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Brescia Sezione riesame rilevo con soddisfazione – scrive Elena Zanola nella nota recapitata agli organi di stampa – come la misura degli arresti domiciliari sia stata annullata per la ritenuta insussistenza di gravi indizi di colpevolezza. Ora però la palla torna alla Procura, che, sulla base della nuova riqualificazione dei reati, dovrà provvedere a chiudere le indagini.
Intanto la polemica sulle discariche della Bassa non si arresta. A interessarsi prima di tutti le associazioni di categoria degli industriali. Il presidente di Abi, Marco Bonometti, in una nota, ribadisce il diritto di impresa delle aziende, lanciando una stoccata a quanti, anche in Regione avevano sostenuto a spada tratta la Zanola. A Bonometti replica l’assessore regionale Claudia Terzi: «Saturare ogni porzione di territorio disponibile per soddisfare il mercato non è una opportunità di sviluppo, ma un’offesa ai cittadini lombardi. Di questo si sta parlando a Montichiari».

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