Costa Concordia, nuovi accertamenti a Brescia

Sono due i ricercatori della facoltà di Ingegneria da tempo al lavoro sulla scatola nera. Dopo il raddrizzamento potranno analizzare nuovi dati.

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(red.) È chiusa nelle stanze della facoltà di Ingegneria di Brescia la scatola nera della Costa Concordia, la nave naufragata 20 mesi fa al largo dell’isola del Giglio.
Dopo il raddrizzamento del relitto della nave da crociera, restano ancora da accertare molte delle dinamiche dell’accaduto. Per farlo i familiari dei naufraghi scomparsi si sono affidati a un collegio peritale composto anche da due esperti bresciani: Paolo Gubian (docente del Dipartimento di Informatica) e Mario Piccinelli, ricercatore in Ingegneria Informatica. I due scienziati lavorano da anni nel campo della digital forensics, la disciplina che si occupa dell’identificazione e dell’analisi dei reperti informatici in ambito forense.
Grazie alla loro competenza si sono già potuti accertare numerosi dati (velocità dell’imbarcazione, dati del radar di bordo, posizione del timone ecc.). Dal loro lavoro è nato addirittura un video disponibile su youtube, in cui vengono mostrati nel dettaglio i momenti del naufragio. Dopo il raddrizzamento saranno possibili nuovi, e piu agevoli sopralluoghi. Da questi  i due ricercatori sperano di poter  analizzare nuovi elementi  che facciano chiarezza su dati ancora oscuri. Dopo l’affondamento il generatore di emergenza della nave è andato in tilt per lunghi minuti per poi riprendere solo a singhiozzo. Altri accertamenti potrebbero essere fatti per quanto riguarda le porte degli ascensori e lo stato di funzionamento delle porte stagne.

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