Berlusconi, niente trasferimento a Brescia

I legali dell'ex-premier volevano trasferire nel tribunale della nostra città il processo Mediaset e Ruby. Invece dovranno restare a Milano. Niente legittimo sospetto.

(red.) Niente da fare per Silvio Berlusconi. La sesta sezione Penale della Cassazione ha stabilito che i processi Mediaset e Ruby restino a Milano. Dunque non ci sarà il trasferimento degli atti presso la procura di Brescia, dove i legali dell’ex-premier chiedevano di poter dibattere sulla base del legittimo sospetto.
AMilano sono già fissate due nuove udienze: mercoledì per il caso Mediaset, il 13 maggio per quello Ruby. La rimessione per legittimo sospetto è una strada già tentata 10 anni fa, quando venne chiesto di trasferire sempre da Milano a Brescia i processi del cosiddetto filone “toghe sporche” (Imi-Sir/Lodo), in cui era imputato Cesare Previti (Berlusconi era stato prosciolto per prescrizione). Furono le Sezione Unite a pronunciarsi il 28 gennaio 2003 sulla legge nuova di zecca (la Cirami, del novembre precedente).
I giudici, dopo un ampio excursus sull’istituto giuridico del legittimo sospetto, ritennero che la situazione prospettata non potesse far ipotizzare un concreto pericolo di non imparzialità a Milano, e non ci fosse quindi ragione per spostare i processi in un’altra sede giudiziaria.

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