Omicidio Cottarelli, appello per Grusovin

Dopo quasi 7 anni dal triplice delitto di via Zuaboni, la Corte d'assise d'appello di Brescia ha incardinato il procedimento di secondo grado per l'archiettto triestino.

(red.) Dino Grusovin, il sedicente faccendiere triestino coinvolto nella morte della famiglia Cottarelli a Urago Mella (Brescia) nell’agosto 2006, è imputato nel processo di secondo grado istruito dalla Corte d’assise d’Appello del tribunale di Brescia.
L’uomo, cinque anni fa, venne assolto in primo grado con formula dubitativa, ma da tempo è sparito nel nulla, dopo avere eluso il sistema di protezione che si era guadagnato a seguito delle sue dichiarazioni sulla morte di Angelo Cottarelli, della moglie di questi, Marzenna Topore e di Luca, il figlio 16enne della coppia, rivelazioni che portarono all’arresto dei cugini trapanesi Vito e Salvatore Marino, indicati come gli ideatori ed esecutori materiali del triplice delitto.
Il 50enne venne individuato dagli agenti della Squadra Mobile di Brescia incrociando le celle telefoniche su via Zuaboni, teatro dell’omicidio.
L’uomo raccontò sì di essere presente nella villetta quel 28 agosto di quasi sette anni fa, ma di essere stato legato ad una tavolo della cucina e di avere assistito impotente al massacro della famiglia. I cugini Marino si erano presentati da Cottarelli pretendendo la restituzione di una somma di denaro. Erano armati e decisi ad andare fino in fondo, secondo il racconto dell’architetto triestino.
I Marino, la prossima settimana, compariranno a Milano al secondo processo d’appello, conseguente all’annullamento con rinvio della sentenza di condanna pronunciata dai giudici di secondo grado bresciani. La Corte d’appello bresciana venerdì ha disposto l’acquisizione delle sentenze che hanno riguardato la posizione dei cugini trapanesi e ha rinviato il processo al prossimo 10 maggio.

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