Brescia, cassiere infedele: chiesti 14 mesi

E' la richiesta di condanna per Andrea Saporito, a giudizio per complicità con l'ex direttore di banca, Maurizio Mostarda, per "prelievi" sui conti di ignari correntisti.

(red.) La richiesta del pm Alberto Rossi nei confronti di Andrea Saporito, ex cassiere ‘infedele’ (secondo l’accusa) della Banca di Credito cooperativo Colli Morenici del Garda, in via Orzinuovi a Brescia, è di un anno e due mesi di carcere.
L’uomo è accusato di avere realizzato, insieme con l’ex direttore della filiale 23, Maurizio Mostarda (che ha patteggiato una condanna a un anno e dieci mesi nell’aprile scorso), un sistema per derubare i correntisti e operare “liberamente” sui conti di decine di persone, falsificando le firme di ignari clienti ed attivando depositi intestati a parenti ed amici, per una sottrazione di denaro pari a un milione e 300mila euro.
Maurizio Mostarda, 56 anni, presidente di una squadra di volley, e Andrea Saporito, secondo l’accusa, avrebbero prelevato, in più riprese, dal 2006 al 2008, i soldi dai conti di 31 correntisti.
Dopo la condanna davanti al tribunale monocratico per falsità in scrittura privata e appropriazione indebita, Saporito, 35 anni, difeso dall´avvocato Luigi Bezzi, ha chiesto l’ assoluzione per non aver commesso in atto o in subordine un a lieve condanna. Saporito è accusato di complicità con il direttore. Secondo al difesa dell’ex cassiere, invece, Saporito avrebbe solamente eseguito gli ordini impartiti dal direttore, ignaro lui stesso delle operazioni illecite che venivano messe in atto. Non solo, lui stesso avrebbe lamentato perdite pari a 30mila euro.
Il processo è stato aggiornato al 12 giugno.

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