Bancari infedeli, il direttore patteggia

Trenta gli episodi contestati ai due dipendenti della filiale della Banca di Credito cooperativo Colli Morenici del Garda. Prelevavano denaro ad ignari correntisti.

(red.) Ha patteggiato la pena il direttore “infedele” che aveva sottratto denaro ai correntisti della banca di cui era alla guida. Continua invece il dibattimento per l’impiegato indagato nella stessa vicenda, entrambi accusati di falso in scrittura privata e appropriazione indebita per un milione e 400mila euro circa.
I fatti risalgono in un periodo compreso fra l’autunno del 2005 e la fine dell’estate del 2008, quando i due bancari, dipendenti della filiale 23 della Banca di Credito cooperativo Colli Morenici del Garda (Brescia), in via Orzinuovi, avrebbero, secondo i pm, attinto ai conti “dormienti” e non di ignari clienti, intascando in silenzio e, con la reciproca complicità, denaro dai correntisti.
Maurizio Mostarda, al tempo direttore della filiale, difeso dal legale Luca Perugini, ha patteggiato un anno e 10 mesi, con la sospensione condizionale. Per  l’altro imputato, Andrea Saporito, difeso da Gianluigi Bezzi, il dibattimento procede invece separatamente.
Una trentina le parti danneggiate, tra cui lo stesso Istituto di credito che ha però provveduto a rifondere i clienti degli ammanchi. La banca è stata chiamata in causa quale responsabile civile e, contestualmente, si  è costituita parte civile per il danno d’immagine.
Rimane poi, come parte civile nel procedimento giudiziario, un solo correntista, assistito dall’avvocato Giambattista Scalvi, cui vennero sottratti 28mila euro.
Come funzionavano i “prelievi”? Secondo l’accusa, il direttore e l’impiegato avrebbero accreditato dei fidi (non richiesti dai clienti), utilizzando le somme ottenute con false documentazioni, con firme false apposte su assegni circolari e  moduli. Le “operazioni” venivano effettuate anche sui conti cosiddetti “dormienti”, ovvero di persone decedute. Il “colpo” più grosso è quello subito da una coppia di coniugi, che ha visto sparire dal proprio conto in banca 130mila euro. Ad un altro cliente ne erano stati sottratti invece 50mila.

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