Rischio idrogeologico, Brescia è fragile

Sono 146 le macro emergenze individuate dal Piano provinciale per il territorio di Brescia. Mappati smottamenti, esondazioni, incendi e terremoti.

(red.) Sono 146 le macro emergenze individuate dal Piano di emergenza provinciale per il territorio di Brescia.
Per ciascuna zona critica è stato redatta una scheda descrittiva ed un estratto cartografico.
I fenomeni individuati sono di vario genere: 60 quelli di tipo idraulico (esondazioni e allagamenti), 84 le criticità legate ad eventi idrogeologico e 22 quelle valanghive.
Sotto la lente il fiume Oglio, soprattutto nel tratto tra Malonno a Darfo e a Pisogne, Palazzolo, Pontoglio, Pontevico e Seniga.
L’altro corso d’acqua bresciano, il Mella, presenta problematiche tra Concesio e Manerbio,mentre  il Chiese a Gavardo e tra Montichiari a Remedello. Non esente da criticità nemmeno il Garza.
Nel corso di un  convegno di Regione Lombardia sono satti pubblicati i dati sul numero di frane censite sul territorio bresciano: oltre 32.000 su un fronte di 810chilometri quadrati. L’ultimo in ordine di tempo, che ha causato disagi alla viabilità, è stato quello verificatosi ad Anfo.
Tra i rischi ci sono anche gli incendi boschivi, un’altra piaga che caratterizza soprattutto il periodo tra dicembre ed aprile.
Per quanto riguarda poi i terremoti sono 32 i comuni bresciani inseriti nella zona 2 (rischio medio), 116 in zona 3 (basso) e i rimanenti 58 in zona 4 (minimo).
Dal luglio 2012 è scattato l’obbligo per tutti i Comuni italiani di dotarsi di un piano di emergenza. Nel Bresciano, su 206 municipalità, sono 27 ancora quelli che ne risultano privi.

 

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