Crisi di Governo, anche Del Bono aderisce alla lettera dei sindaci a Draghi

Appello del primo cittadino di Brescia perchè «in questa situazione nazionale e mondiale così complessa, si possa proseguire con l’azione di Governo».

Brescia. Preoccupano i sindaci italiani le annunciate dimissioni del premier Mario Draghi. Rinuncia che è stata respinta dal Presidente della Repubblica Sergio Matterella che l’ha rinviata al Parlamento.
La speranza degli amministratori, anche bresciani, che hanno sottoscritto una lettera inviata al primo ministro italiano è che Draghi ritorni alla guida del Paese. Sul tavolo ci sono troppe questioni ancora aperte, non ultima quella legata ai fondi del Pnrr che sarebbero a rischio in una crisi di Governo.

Tra i sindaci italiani che hanno sottoscritto l’appello anche il primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono, il quale sottolinea come «in questa situazione nazionale e mondiale così complessa, si possa proseguire con l’azione di Governo».
A un giorno di distanza dalla pubblicazione, il documento avrebbe «molto colpito» il presidente del Consiglio Mario Draghi, descritto come informato dei numerosi «appelli che vengono dal Paese reale», giudicati «molto importanti».

E la lettera dei primi cittadini, nata su iniziativa del sindaco di Firenze, Dario Nardella, in effetti sta diventando numericamente rilevante, basti pensare che i firmatari sarebbero circa mille. Ma dal punto di vista politico, il fronte dei sindaci vede aprirsi le primi crepe, con Fratelli d’Italia che critica l’iniziativa e sconfessa i firmatari, mentre l’intero centrodestra fa un passo indietro, smarcandosi.
Giorgia Meloni, leader di FdI, si chiede «se sia corretto che questi sindaci e governatori che rappresentano tutti i cittadini che amministrano, anche quelli che la pensano diversamente, usino le Istituzioni così, senza pudore, come se fossero sezioni di partito».

Di seguito pubblichiamo la lettera aperta dei sindaci.

«Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza.
Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.
Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio.
Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.
Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.
Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.