Evi (Europa Verde): “Chi paga inquina resta! Mi dispiace per le destre”

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    Bruxelles. “Il meschino tentativo delle destre di annacquare il testo al voto oggi sullo scambio di quote di emissioni (ETS) è fortunatamente fallito. Con un emendamento i popolari volevano consentire alle industrie di beneficiare di permessi per continuare ad inquinare gratuitamente fino al 2034. Noi Verdi/ALE, insieme a una maggioranza progressista, abbiamo respinto con successo questo pericoloso tentativo del PPE (Forza Italia) e delle lobby industriali, facendo in modo che il dossier tornasse alla Commissione Ambiente per trovare un nuovo accordo” – dichiara in una nota stampa l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde.

    “Il sistema di scambio di quote di emissione (ETS) – aggiunge – è uno degli strumenti fondamentali dell’UE nella lotta alla crisi climatica, perché costringe i grandi inquinatori, come le industrie e le raffinerie, ad acquistare certificati corrispondenti al loro livello di emissioni di gas climalteranti la cui quota totale si riduce di anno in anno, favorendo così la decarbonizzazione dei settori coperti dal sistema. Eppure molte di queste industrie beneficiano di ‘permessi gratuiti’. Per noi Verdi è inaccettabile consentire alle industrie di continuare ad emettere senza pagare e addirittura prolungare questo insensato vantaggio ben oltre la proposta della Commissione europea (2030) come avrebbero voluto le destre”.

    “Con il voto di oggi abbiamo contrastato l’inaccettabile attacco al Green Deal europeo da parte di quella destra che, facendo terrorismo psicologico e millantando una sedicente tutela dei lavoratori, di fatto continua a favorire le lobby del fossile. I proventi generati dall’ETS devono, come noi Verdi sosteniamo da sempre, essere utilizzati per combattere la crisi climatica, anche sostenendo finanziariamente coloro che ne sono più colpiti. Rimandando il dossier alla Commissione ambiente, possiamo ancora costruire una politica climatica in linea con gli obiettivi di Parigi e in accordo con la posizione della comunità scientifica, con buona pace delle destre e del loro finto ambientalismo pragmatico” – conclude Evi.

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