“Progressisti, serve uno slancio riformista e di unità”

Un documento di Pd Orzinuovi, Italia Viva bassa bresciana, Centro Democratico bassa bresciana e Azione Pompiano. "Costruiamo insieme una nuova strategia e una nuova visione".

(red.) Pd Orzinuovi, Italia Viva bassa bresciana, Centro Democratico bassa bresciana e Azione Pompiano hanno diffuso un documento con il quale auspicano che si arrivi a un’unità nel campo progressista. “Ci siamo. È arrivato il tempo”, si legge nella nota. “Siamo nel mezzo di un nuovo cammino oppure la stagnazione è ancora lungi dall’esaurirsi? Esisteranno mai formule adatte per decriptare i cambiamenti nella loro vera portata? Esiste un’alchimia politica che possa prepararci al meglio di fronte alle sfide che ci attendono, oltre alle emergenze pandemiche? Domande a cui cerchiamo di dare una risposta, ognuno per le proprie passioni, competenze, storie, sempre alla ricerca delle soluzioni per i singoli ma dentro un’idea di comunità collettiva, interdipendente”.

“Spesso ci siamo trovati a dover riflettere”, prosegue il documento, “sul perenne incontro/scontro ideale con il ‘potere’ inteso dapprima come liberazione dalle iniquità e, col passare delle generazioni, come ‘potere’ di affrancamento da ciò che avevamo noi stessi conquistato anche a costo di incongruenze palesi, per un presente dai contorni incerti, frammentati, e a dir poco fragili. Spesso ci siamo trovati a dover scegliere tra fornire opportunità a chi non ne aveva o dare ancora più ricchezza e opportunità a chi ne aveva già molte. Spesso non abbiamo percorso le strade che i nostri elettori ci consigliavano di intraprendere, spesso ci siamo nascosti (e ci nascondiamo) nei simboli stipati dei cartelloni (cartelli?) elettorali o dietro cospicue doti di ‘civismo’, convinti, come è successo, che ci scegliessero in quanto persone attive nelle nostre comunità, nei nostri quartieri e non per le nostre appartenenze: ed è stato così, dobbiamo ammetterlo, o meglio, è stato anche così”.

“Un patrimonio umano che ci ha rivelato nella sua vivacità più genuina quel benedetto ‘popolo di cittadini’ consapevoli ma non militanti, attivi ma non partigiani, informati ma non benpensanti i quali, geograficamente e temporalmente, continuano a vagare, soprattutto oggi, negli interstizi della politica, assennatamente, in attesa di un ‘salvatore’ o del sempiterno ‘uomo/donna Forte’ che guidi i processi”, si legge ancora nella nota. “Una dinamica in parte vissuta nei recenti giorni di ‘trepidazione quirinalizia’ e che oggi vede come protagonista un Presidente che sfronda le debolezze del sistema (e degli italiani) per rimestarle nella valigia delle ‘speranze mai smesse’, convinto che solo con l’unità delle forze morali sia possibile un radicale cambiamento delle condizioni di convivenza civile, per tutti, nessuno escluso. Matterella ha in dote questo grande compito, garante e primo attore di una nuova normalità distesa fra buonsenso e progressismo nei fatti, più che nelle parole. E perché non dovremmo pure noi tendere a tali auspici? Proviamo ad uscire dalle dicotomie buonsenso e non buonsenso, progressismo o moderatismo, conservatori e innovatori e battiamoci per un proporzionale “senso del bene comune” per ciò che realmente significa o potrebbe significare nei prossimi anni”.

“Ci siamo per molto tempo divisi per troppa radicalità o per troppa moderazione”, proseguono Pd Orzinuovi, Italia Viva bassa bresciana, Centro Democratico bassa bresciana e Azione Pompiano, “a seconda del grado di insoddisfazione percepito nel ‘popolo’, e molto spesso minimizzando improvvisi cedimenti all’invidia sociale, alla paura del diverso, alle idolatrie liberiste o no global che fossero. Non siamo più riusciti a unire i nostri propositi nemmeno per una legislatura e ci siamo lasciati ammaliare da sirene personalistiche dimenticando che fare politica significa prima di tutto occuparsi della cosa pubblica e non solo delle piccole grandi ‘oligarchie’ de noialtri, anche nelle nostre sfere private”.

“A volte la storia offre delle occasioni uniche, o comunque difficilmente ripetibili. La possibilità di una nuova Europa, di una nuova Italia, di una nuova Orzinuovi, perché no. Abbiamo l’occasione di costruire una nuova coalizione culturale prima ancora che politica che non abbia paura di combattere battaglie identitarie ma senza il dolo del pregiudizio, verso nessuno. Dovremmo essere intransigenti quando l’intransigenza è doverosa, e accoglienti quando gli obiettivi reclamino realismo politico. Dovremo essere esecutori delle nostre stesse aspettative, concilianti e mai più disuniti”.

“Ecco perché abbiamo atteso il ‘nuovo settennato’ per uscire in avanscoperta”, conclude la nota, “e chiedere ai nostri riferimenti provinciali, regionali e nazionali, uno slancio riformista e di unità. Abbiamo di fronte sfide politiche, sociali, culturali che mettono in gioco non solo i nostri valori moderati e progressisti, ma anche il futuro organizzativo delle nostre classi dirigenti, non possiamo esimerci da questo senso di responsabilità collettiva. E allora cosa c’è di meglio se non partire dai temi, quelle che una volta si chiamavano ‘piattaforme programmatiche’: Sanità, Educazione, sviluppo sostenibile…. Il resto mettetecelo voi. Troviamoci, non appena la pandemia diventerà un compagno di viaggio fastidioso e non più letale, costruiamo insieme una nuova strategia e una nuova visione. Anche da Orzinuovi possiamo lanciare un messaggio importante. Ci siamo, è arrivato il tempo. Il resto verrà da sé”.

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