Caro-gas, “aumento dettato dalla mancata transizione energetica”

(red.) “C’è chi prova a dare la colpa dell’aumento delle bollette alla transizione energetica, ma la triste ed unica realtà è che questo aumento vertiginoso è imputabile proprio alla mancata transizione energetica, amplificata da una preventivabile ripresa economica e dal costo del gas naturale a livello internazionale, che è il vero fattore dietro all’impennata dei prezzi”. Questo il commento della delegazione italiana Verdi/ALE, composta dagli eurodeputati Ignazio Corrao, Rosa D’Amato, Piernicola Pedicini e Eleonora Evi, a margine del dibattito sul caro-gas tenutosi oggi al Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo.

“Non è l’aumento della produzione del gas – spiegano gli eurodeputati – tuttora visto come l’eldorado dei produttori dei fossili, la soluzione per abbassare i costi in bolletta. Né lo è il calmieramento dei prezzi valutato dal governo Draghi, che avvantaggerebbe in maniera indiscriminata i consumatori più ricchi, danneggiando inoltre la transizione alle rinnovabili con un taglio dei finanziamenti. Per assicurarci che i cittadini abbiano quanto prima un costo equo dell’energia dobbiamo cambiare rapidamente sistema nella produzione dell’energia e nel rapporto tra produttore e consumatore, che deve slegarsi dalla dipendenza da fonti fossili e decentralizzarsi. Le misure per tamponare l’emergenza devono concentrarsi soprattutto sui consumatori vulnerabili e in condizioni di povertà energetica, comprese PMI e micro-imprese, ad esempio sfruttando le opportunità già offerte dalla legislazione europea: rafforzare il sostegno diretto, vietare la disconnessione per mancati pagamenti, aumentare la flessibilità per saldare le bollette” – propone la delegazione italiana Greens/EFA.

“Se non agiamo adesso, agli occhi dei cittadini il lavoro delle istituzioni europee non sarà altro che il solito “bla bla bla”, come ricordava pochi giorni fa Greta Thunberg alla pre COP26 di Milano, e metterà a rischio la lotta alla crisi climatica e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050″ – concludono gli eurodeputati.

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