Bici sui Treni, “allarmante che i riders sciamino a frotte sui treni pendolari”

Più informazioni su

(red.) «Una situazione allarmante, quella dei riders che sciamano a frotte sui treni pendolari, mettendo a rischio i viaggiatori. Per questo motivo ho organizzato oggi un confronto tra i rappresentanti di Trenord e delle società di food delivery in V Commissione Territorio e Infrastrutture al Pirellone». Così Andrea Monti, vicecapogruppo della Lega in Regione e vice presidente della commissione Trasporti a Palazzo Pirelli.

Spiega Monti: «Il bene primario da tutelare è la sicurezza dei pendolari. Sarà il caso di ricordare che il numero di posti riservati al trasporto delle due ruote sui treni regionali lombardi è attualmente di 4 biciclette per convoglio, in linea con il resto dell’Unione Europea; va anche detto che, come emerso dalle audizioni oggi in Commissione, il  60 per cento del parco treni locale non è attrezzato per un trasporto massiccio di bici. Ciò nonostante, su specifiche tratte e in precisi orari di punta assistiamo all’assalto quotidiano di 50-100 riders sui treni diretti a Milano, zaino in spalla e bici appresso. E nei giorni festivi, quando c’è il boom delle consegne a domicilio, si arriva a circa 900 riders che intasano principalmente cinque linee Trenord».

 

«Regione Lombardia, a seguito dell’incremento dell’uso delle due ruote per lavoro a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di coronavirus, ha già fatto la sua parte, predisponendo carrozze dedicate solo al trasporto delle biciclette dei lavoratori del food delivery. Ed ha stanziato un sostanzioso finanziamento per rinnovare il parco treni: 105 convogli Caravaggio, 41 Donizetti, 30 Colleoni. Ma il problema», prosegue Monti, «non è certo la mancanza di treni, ma la mancanza di educazione dei riders che, come denunciato dai responsabili della sicurezza di Trenord, in sprezzo a qualsiasi regolamento ferroviario adottano comportamenti pericolosi: ammassano le bici ai vestiboli di uscita, insultano i controllori che li ammoniscono, deteriorano i beni pubblici e per inciso tante volte non pagando neppure il biglietto».

«Da parte sua Trenord, vietando nei mesi scorsi il trasporto delle bici in piena pandemia da covid, ha  applicato le regole già in essere. Ma nonostante le campagne informative multilingue sull’uso più consono dei mezzi pubblici e l’introduzione di carrozze adibite al trasporto delle bici nelle tratte e nelle fasce orarie maggiormente a rischio, i comportamenti di molti riders non sono mutati. Evidentemente il meccanismo non funziona, perché i riders se ne infischiano, creando un problema generalizzato di sicurezza. Quella di oggi, peraltro, è stata un’occasione proficua per far capire alle aziende di food delivery che è anche loro interesse giungere a una soluzione; certamente noi non possiamo più tollerare questo scempio», continua il consigliere regionale leghista.

«Ai buonisti che chiedono la manica larga con i riders solo perché in larga parte immigrati extracomunitari dico che non oso pensare cosa potrebbe accadere nel caso di un’evacuazione immediata di un treno, con gli accessi sprangati da biciclette. Si tratta di un rischio assai remoto ma che abbiamo il dovere di non sottovalutare, solo per un malinteso senso dell’accoglienza, per non piangere dopo sul latte versato», conclude Monti.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.