Girelli (Pd): “Operazione di marketing, che penalizza il Bresciano”

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(red.) “In un momento di grande difficoltà, dopo quasi un anno di convivenza terribile con la pandemia di Covid19, il rimpasto di giunta voluto da Salvini e subìto da Fontana si prefigura solo e unicamente come un’operazione di marketing politico”, così commenta il rimpasto di giunta Gianni Girelli, consigliere regionale del Pd. “Sostituire Gallera con la Moratti e cambiare le deleghe agli assessori – compreso Mattinzoli che viene definitivamente estromesso dalle decisioni strategiche della Regione con evidente depotenziamento del territorio bresciano e inevitabili ricadute negative sul futuro delle nostre infrastrutture e del nostro aeroporto – non farà dimenticare tutto quello che in questi anni non ha funzionato. Se i lombardi hanno purtroppo scoperto, per via della pandemia, che disinvestire nella sanità significa mettere a rischio la salute pubblica, la giunta a trazione leghista ha dato pessima prova di sé anche sui temi ambientali, sulle infrastrutture, sulla formazione professionale”.

“In Lombardia serve un deciso cambio di passo, non certo un rimescolamento delle caselle di giunta”, prosegue Girelli. “Le prossime settimane e i prossimi mesi saranno dedicati interamente a vincere la sfida al Covid19. Un obiettivo cruciale che ci vedrà impegnati tutti, in prima linea. Per questo offriamo la nostra collaborazione alla neo assessora Moratti, ma ci aspettiamo in cambio tutto quello che è mancato fino ad ora: trasparenza sui dati e negli atti e efficienza nella gestione della profilassi anticoronavirus. E su questo saremo intransigenti”.

“Fontana e Gallera hanno commesso molti errori in questo ultimo anno”, conclude il consigliere Pd. “Tanto che hanno dovuto ammetterlo e certificarlo con un rimpasto. Ma hanno sbagliato ancora lasciando la regia dell’avvicendamento a Salvini, un capo di partito che nulla ha a che vedere con l’istituzione regionale. Con rammarico annoto infatti che mai, come in questo periodo, le autonomie regionali sono state commissariate dalla politica nazionale. E questo è un danno per la Regione e per la democrazia, perché è con queste manovre di basso profilo che la politica perde autorevolezza. E si dà speranza al populismo”.

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