Trasporto locale, “settore nel caos tecnico e finanziario”

I Verdi critici: "In tutte le provincie si sono perse quote di passeggeri già prima della crisi provocata dall’epidemia da coronavirus".

(red.) “Se per un verso può dirsi positiva la notizia che la Centropadane stanzierà 10 milioni di euro per il trasporto locale della provincia di Brescia, questo non può certo dirsi un esempio di conversione ambientale: finanziare il trasporto pubblico con i profitti autostradali derivanti dal traffico automobilistico”. Ne sono convinti i Verdi Europa Verde di Brescia, che in una nota stampa hanno manifestato tutte le loro perplessità.

 

E’ contraddittorio che l’uso delle risorse per la transizione ambientale si trovino nel non auspicabile sviluppo del traffico autostradale. A 9 anni dalla approvazione (all’unanimità) della legge regionale n.6/2012 di riforma del trasporto locale, Il settore è nel caos tecnico e finanziario. In tutte le provincie si sono perse quote di passeggeri già prima della crisi provocata dall’epidemia da coronavirus. A Brescia la contrazione era stata del 6/7%, nelle altre provincie siamo attorno il calo medio dell’utenza del 4%. Con l’alibi del coronavirus continuano ad essere rinviate le gare per l’affidamento dei servizi e prorogati i vertici delle agenzie della mobilità: ancora una volta non si potrà individuare il gestore più efficiente adottando veri meccanismi competitivi, quelli che hanno permesso in tutta Europa di far fare al trasporto pubblico un grosso salto di qualità. L’offerta di trasporto è praticamente sparita nelle ore serali e nei giorni festivi. Risulta anche insufficiente nelle ore di punta, costringendo i pendolari all’uso della propria automobile visto che anche i servizi di Trenord sono al collasso. I servizi scolastici a settembre non si sa ancora come verranno strutturati data la rigidità organizzativa delle aziende che gestiscono i servizi”.

“In lombardia”, concludono i Verdi, “Dovevano nascere le Agenzie dei trasporti slegate da logiche amministrative e di potere, più rispondenti a criteri oggettivi della domanda di trasporto, invece sono nate delle scatole burocratico amministrative prive di capacità di cambiamento e di riforma del tpl che richiederebbero  la transizione ambientale ( dichiarata a parole) e la crisi sanitaria.

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