M24A-ET Lombardia in piazza, “commissariamento necessario”

(red.) Sabato 20 giugno M24A-ET Lombardia sarà in piazza Duomo a Milano per chiedere il commissariamento “di chi si è dimostrato fallimentare con una gestione scellerata della Sanità pubblica Lombarda. Come, ad esempio, quella dell’ospedale di Alzano Lombardo, chiuso e poi riaperto domenica 23 febbraio 2020, dopo che i tamponi fatti la notte precedente avevano già individuato i primi casi, poi CRIMINALMENTE fatti ricoverare nei reparti di Chirurgia e di Medicina. La Lombardia non fu mai zona rossa”.
Come spiega Massimo Mastruzzo, referente lombardo del Movimento 24 agosto, infatti, “con il DPCM dell’8 marzo infatti si chiuse prima la Lombardia (zona arancione), poi l’intera Italia in un lockdown parziale che permetteva comunque gli spostamenti tra i paesi. Mentre le vere zone rosse prevedono il divieto di uscita e ingresso dal comune per cercare in tutti i modi di isolare il virus non permettendone il veicolo più semplice: il contatto tra persone. Queste misure così restrittive arrivarono solo con la nuova Ordinanza del Ministero della Salute sugli spostamenti del 22 marzo. Ciò un mese dopo Codogno (21 febbraio) e Alzano Lombardo (23 febbraio). Di fatto, con migliaia di persone che hanno continuato a lavorare e a spostarsi, in Val Seriana, ad esempio, uno dei focolai più intensi d’Italia, si è permesso al Coronavirus di continuare a circolare liberamente”.

La gestione delle emergenze e del sistema sanitario non ha funzionato, secondo il Movimento, “in Lombardia non si fece mai nulla per circoscrivere tempestivamente un focolaio, come quello di Alzano Lombardo, che diventerà enorme. È chiaro a questo punto come, a prescindere dai risultati indagini in corso della magistratura, il sistema sanitario della Lombardia e soprattutto i suoi gestori siano completamente da rivedere. Ed è vergognoso continuare a sentire, da parte di alcuni amministratori, che rifarebbero tutto. Non è andato tutto bene. Sarebbe rispettoso verso le migliaia di morti e di tutti i loro parenti, analizzare quello che non ha funzionato, scusarsi e poi cambiare”.

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