Decreto “Cura Italia” in Senato, niente Iva anche a Brescia

Nel decreto originario la provincia era stata esclusa da quelle dove le imprese sono esentate dal pagamento.

(red.) Nelle ore precedenti a giovedì 9 aprile in commissione Bilancio al Senato è stata sanata quella che era evidente fosse legata a una svista. Si parla del decreto legge “Cura Italia” in discussione proprio a palazzo Madama e che include una serie di interventi per ridurre le conseguenze derivanti dal coronavirus. Infatti, si parla del rinvio dei pagamenti dei contributi da parte delle imprese che in queste settimane sono rimaste chiuse e che quindi per aprile e maggio non dovranno versare l’Iva.

Il problema è che nel decreto originario erano state inserite solo le province di Bergamo, Lodi, Cremona e Piacenza tra le più colpite e non, invece, Brescia. Subito si era giustificata quella mancanza per il fatto che la provincia alla data del 14 marzo aveva meno di 200 casi positivi al contagio e al contrario le altre province lo avevano superato. Ma nei giorni e settimane successive la situazione bresciana è nettamente peggiorata, tanto da contare ad oggi – giovedì 9 aprile – 9.900 casi ufficiali di contagio, raggiungendo Bergamo.

In commissione Bilancio al Senato sono giunti una serie di emendamenti da parte di Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle che hanno ovviato all’errore e incluso quindi anche Brescia tra le province dove le imprese non dovranno pagare i contributi del periodo aprile e maggio. Oggi, giovedì, il decreto “Cura Italia” sarà sottoposto alla questione di fiducia in Senato per essere approvato.

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