Acqua, M5S contro “scalata“ di A2a in Asvt

Il movimento attacca anche i sindaci della Valtrompia che hanno "permesso" l'operazione della multiutility. "Ma serve gara pubblica per servizi idrici".

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(red.) Il Movimento 5 Stelle attacca A2a per la “scalata” che sta compiendo in Azienda Servizi Valtrompia dopo aver raggiunto il 75% di quote. “Nonostante le sentenze di Agcm e Anac a seguito degli esposti del M5S, in provincia di Brescia prosegue la cessione del patrimonio pubblico e dei servizi a favore di A2a Spa – scrivono i deputati bresciani pentastellati in una nota – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha già obbligato A2A a cedere una parte della sua attività per evitare di aumentare la posizione dominante e di influenzare ancora di più le tariffe a proprio vantaggio e a danno degli utenti. ‘Ora A2A ci riprova in sordina acquisendo ASVT con la complicità di amministratori (PD in primis), che si dimostrano ancora una volta deboli e succubi, se non semplicemente ignoranti.

Stanno coprendo e agevolando le manovre della multiutility con il beneplacito del governo. I rappresentanti della vecchia politica non hanno il pudore di fare un passo indietro nemmeno davanti all’evidenza – dice Ferdinando Alberti – Questa operazione, come la precedente acquisizione di LGH, ha il fine di evitare l’ingresso nel mercato di società concorrenti ad A2A concedendole un vantaggio in vista degli affidamenti del servizio idrico in provincia, dove Mottinelli e soci stanno spianando la strada all’ingresso di una società privata nella gestione del servizio idrico’. Secondo gli orientamenti della giurisprudenza amministrativa e comunitaria, i servizi affidati direttamente ad enti pubblici devono essere riaffidati con gara pubblica nel momento in cui il controllo diventa privato, come lo è di fatto ora in ASVT. Questo bando non è stato fatto.

I comuni e la Comunità montana prendano atto al più presto di ciò e rimettano a gara i servizi. I sindaci, anziché lavorare su mandato di A2A, facciano gli interessi della collettività: si riapproprino delle reti e dei servizi e facciano un bando mantenendo la gestione veramente pubblica, in conformità con quanto sancito con referendum del 2011 che afferma che i servizi pubblici essenziali non devono essere oggetto di logiche di profitto e di mercato. Gli amministratori coinvolti giustificano questa svendita del patrimonio pubblico nascondendosi dietro la mancanza di risorse e buchi finanziari da loro stessi generati. Per fare cassa i Comuni sono costretti a vendersi pure le mutande, frutto di 15 anni di governo di yes-man senza spina dorsale.

La soluzione c’è, ma non viene presa in considerazione: i gestori pubblici possono chiedere i finanziamenti europei, ma non lo fanno permettendo che li ottengano i competitor privati. Nei mesi scorsi il M5S ha posto un’interrogazione alla commissione europea e alla BEI in quanto A2A sarebbe riuscita ad ottenere un finanziamento. Questo finanziamento a una società privata che ora non gestisce il servizio idrico (affidato alla società pubblica ‘Acque Bresciane’) conferisce un indebito vantaggio competitivo ad A2A che utilizzando i soldi per scalare la società ASVT sarà avvantaggiata quando la società ‘Acque Bresciane’ vorrà contrarre un partner privato per la gestione del servizio idrico fino al 2050.

Solo il M5S si sta opponendo a questo scempio. Continueremo a denunciarlo in ogni sede competente al fine di ottenere giustizia per i cittadini truffati. Quando ci saremo venduti tutto, quando tutto sarà di proprietà di multinazionali private, quando la politica sarà dettata da Banche ed Hedge Fund, ricordiamogli almeno che qualcuno li aveva messi in guardia”.

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