Vitalizi regionali, “taglio più che giusto”

In 54 ex consiglieri hanno fatto ricorso contro il provvedimento. Bragaglio (Pd) e Lombardi (Sel) difendono le riduzioni.

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pirellone_regione_lombardia(red.) In questi giorni, a seguito del ricorso fatto da 54 ex consiglieri regionali della Lombardia, che da settembre hanno avuto un taglio sul vitalizio in media del 10%, è stato riproposto il tema delle rendite degli ex- consiglieri regionali. Claudio Bragaglio, ex-consigliere del Pd, e Mirko Lombardi, eletto neglia anni scorsi al Pirellone con Rifondazione, beneficiari del vitalizio regionale, hanno espresso la propria opinione sulla vicenda, contestando i ricorrenti.
“Già a suo tempo”, spiega una nota congiunta, “quando l’Associazione degli ex consiglieri aveva chiesto l’adesione al ricorso legale, avevamo manifestato la più netta contrarietà. Rimaniamo convinti che il ricorso legale sia una scelta decisamente sbagliata, per tanti motivi. Regione Lombardia s’è data recentemente una nuova legge che stabilisce un’ulteriore riduzione media del 10%, la sospensione del vitalizio per coloro che ricoprono incarichi pubblici retribuiti e altri interventi restrittivi. Per esempio,  l’elevazione dell’età di accesso a 66 anni e così via”.
I due politici hanno condiviso, infatti, merito ed opportunità delle modifiche e, in particolare, “quelle  proposte dal centrosinistra, per questo abbiamo ritenuto di non aderire a tale ricorso. Di più. Nelle condizioni date (crisi, sacrifici richiesti, tagli, interventi sulle pensioni che già hanno intaccato “diritti acquisiti” per lavoratori e pensionati…) riteniamo tale ricorso del tutto sbagliato. E ci auguriamo un ripensamento da parte dei colleghi. In particolare di colleghi che fruiscono di più vitalizi. E non vale a giustificazione il peggio combinato da altre Regioni, come si desume rapportando la spesa per i vitalizi agli abitanti (e al numero dei consiglieri). Un peggio che ha colpito la credibilità del regionalismo. Con la Regione di Formigoni che ci ha messo molto anche del suo. E da cui comunque riteniamo ci si debba nettamente separare. Stando anche solo alle cifre di bilancio, senza avventurarsi, in questo caso, sul modo anche disinvolto o illecito che in vari casi è stato fatto dell’uso delle risorse pubbliche e che ha intaccato la credibilità delle Regioni stesse”.
La legge approvata in Lombardia è un segnale necessario, dunque, per Bragaglio e Lombardi.” Come altri positivamente sono venuti anche Piemonte, Toscana ed Emilia che, in rapporto ai loro abitanti e al numero dei consiglieri regionali, sono all’incirca allo stesso livello. Mentre altre Regioni, considerata appunto la spesa ponderata dei vitalizi, sforano platealmente, rispetto alle quattro Regioni prima ricordate. Il Trentino ha una spesa ponderata 12 volte più grande, rispetto alle quattro Regioni. La Sardegna 10 volte di più. Il Friuli 7 volte di più. La Calabria 5 volte di più. La Sicilia, il Lazio e l’Abruzzo 4 volte di più. La Puglia, il Veneto e la Campania 2 volte di più.
Insomma, una situazione insostenibile. Come insostenibile è un ricorso teso a contrastare una riforma del sistema dei vitalizi su scala nazionale”.

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