Provinciali, Girelli attacca il Pd

Il consigliere regionale si complimenta con Mottinelli per la vittoria ma non digerisce il metodo del Pd. "Evidente l'inadeguatezza della classe dirigente".

(red.) “In merito al risultato delle elezioni provinciali desidero esprimere i migliori auguri di buon lavoro al neo Presidente Mottinelli e ai nuovi Consiglieri Provinciali, in particolari a quelli eletti dal consenso dei territori” fa sapere il consigliere regionale del Pd Gianantonio Girelli.
“É però imbarazzante constatare come la dirigenza del PD bresciano invece che sentire la necessità di aprire una seria riflessione su dove si sia sbagliato, preferisca spacciare per un ottimo risultato quello che é un dato che certifica una scelta profondamente sbagliata. Vorrei tranquillizzare chi, dopo essere stato/a particolarmente silente in tutti questi mesi, sente il bisogno di dare lezioni, mettendo in dubbio la lealtà di alcuni esponenti democratici. Tutti abbiamo lavorato per sostenere i candidati del PD, alcuni dati lo confermano in modo chiaro. Ma non siamo riusciti, questo é il tema, ad evitare di avere una rappresentanza sottostimata rispetto alle amministrazioni governate e, soprattutto, che alcuni nostri autorevoli rappresentanti finissero vittime di una mancanza di coraggio e di autorevolezza del partito. Aver delegato ad esponenti romani molto autoreferenziali la trattativa, aver ignorato quanto i territori chiedevano, non aver considerato la composizione molto civica dei consigli comunali, aver tenuto posizioni diverse a secondo dei momenti e delle convenienze ci ha portato a questo risultato.
Per il PD si apre la necessità di un confronto vero perché resta evidente l’inadeguatezza della classe dirigente e l’incapacità di cogliere la richiesta di cambiamento proveniente dai cittadini. Basta con caminetti, manovratori occulti, burattinai e burattini! Per il presidente Mottinelli la difficoltà sarà ricucire un quadro dialogando con tutte le forze presenti in Consiglio, evitando di arroccarsi sulla difesa di un percorso che ha mostrato tutti i suoi limiti. Non gli mancano competenza e capacità, così come l’aiuto di molti del PD che mai gli hanno imposto scelte o nomi, ma che semplicemente gli hanno chiesto e chiedono quella discontinuità necessaria per gestire i delicati temi della nostra provincia, in modo libero da pressioni e imposizioni.
La giornata di oggi non é una bella giornata per il PD, ma può e deve rappresentare un punto di svolta dove, attorno al segretario Michele Orlando, si possa ritrovare tutto il partito che ha voglia di mettersi in gioco e costruire su basi nuove il futuro”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.