M5S: “Caso Caffaro,via i vertici di Asl Brescia”

Nel Consiglio regionale i grillini chiederanno alla giunta di valutare un cambio al vertice, per aver sottovalutato i rischi sanitari.

(red.) Il caso Caffaro ed il ruolo della Asl di Brescia finisce in Consiglio regionale, martedì 1 luglio.
A portarlo,il Movimento 5 Stelle Lombardia. Dito puntato contro i ritardi nelle bonifiche e dell’atteggiamento dell’Asl di Brescia nel considerare i rischi per la salute dei bresciani, alla luce dei dati del rapporto Sentieri (alla cui stesura ha collaborato la stessa Asl) che ha confermato un eccesso di tumori nella popolazione del sito Brescia-Caffaro rispetto al resto della Lombardia.
All’Assessorato alla Salute si chiderà di rispondere ad un question time per giudicare «l’atteggiamento dell’Asl Brescia tenuto negli ultimi 15 anni nei confronti della situazione Caffaro e per spiegare se non ritenga opportuno un cambio dei vertici dell’Azienda sanitaria locale di Brescia».
Giampietro Maccabiani, portavoce regionale di M5S Lombardia, dichiara: «Francesco Vassallo, direttore sanitario di Asl Brescia, ha minimizzato il caso Caffaro che a Brescia l’incidenza dei tumori è aumentata ‘perché la popolazione è invecchiata’ mentre il responsabile dell’Osservatorio epidemiologico dell’Asl di Brescia, Michele Magoni ha dichiarato che è controversa la relazione tra Pcb e tumori. Alla luce dello studio ‘Sentieri’ sembrerebbero gravi le responsabilità dei vertici delle Asl bresciane nel sottovalutare i rischi sanitari per la popolazione».
Alla Giunta il M5S chiederà di valutare un cambio di passo nella gestione della Asl a Brescia.«Secondo noi ha dato prova, nell’ultimo decennio, di inadeguatezza. I vertici di Asl sono stati, secondo noi, incapaci di valutare correttamente il problema del PCB. La salute dei cittadini lombardi deve essere un’assoluta priorità e il Consiglio regionale deve tutelarla a tutti i livelli. A Brescia esiste un’emergenza sanitaria ed ambientale e non è tollerabile che i vertici della Asl continuino a minimizzare il problema», conclude Maccabiani.

 

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