Pontida, sul palco i secessionisti

A portarli sul palco, Matteo Salvini. Roberto Maroni ha annunciato un referendum per l'indipendenza insieme al Veneto.

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(red.) Tanti militanti e simpatizzanti della Lega sono arrivati a Pontida anche da Brescia.
Davanti al “sacro prato” hanno parlato, nella mattina di domenica 4 maggio, oltre al sindaco leghista della cittadina Pierguido Vanalli e al capogruppo alla Camera Giancarlo Giorgetti, i governatori della Regione Lombardia e Veneto Roberto Maroni e Luca Zaia, il presidente del Carroccio Umberto Bossi e il nuovo segretario federale Matteo Salvini.
Applauditi anche alcuni dei secessionisti finiti nell’inchiesta della Procura di Brescia. «Arrestateci tutti, se siamo pericolosi, arrestateci tutti perchè vogliamo la libertà», ha detto  Matteo Salvini, che ha fatto salire sul palco alcuni degli arrestati. «Guardate che sovversivi, guardate che violenti», ha continuato poi Salvini accogliendo sul palco Christian Contin, Alberto e Giancarlo Orini, Stefano Ferrari e Elisabetta Adami. «Gli spacciatori non vanno in galera, gli indipendentisti sì: vergogna non si processano le idee. Non è una battaglia politica, della Lega, ma per la libertà di pensiero».
«Siamo abbastanza umili per sapere quando sbagliamo e abbastanza forti da poterci rinnovare», ha detto Bossi, «ci sono state cose sbagliate. La Lega può sbagliare ma saprà riprendersi. L’importante ora è la compattezza e vincere le elezioni europee».
Da parte sua Maroni ha invece annunciato un referendum per l’autodeterminazione. «Lo faremo presto con i fratelli del Veneto». Roberto Calderoli ha emulato il gesto anti-razzista di Dani Alves, calciatore del Barcellona che ha mangiato una banana tirata da un tifoso durante un match. «Mangio anch’io la banana, l’ho presa piccola perché non mi piace. Tutti hanno il diritto di mangiarsi le banane, ma sono pregati di pagarsele e non comprarsele con le paghette che ti danno quando arrivi in Italia e a patto che se le mangino a casa loro». Calderoli ha anche annunciato che martedi 6 maggio alle 9 la Lega depositerà in cassazione il quesito referendario per cancellare l’abrogazione del reato di clandestinità.
Tra i gazebo, anche quello della Franciacorta, dove è presente anche il sindaco di Adro Oscar Lancini, che ha dichiarato: «Se la Procura di Brescia voleva infangare la Lega, on c’è riuscita».

 

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