Voto immigrati, Lega a caccia del referendum

Nicola Gallizioli e Paolo Sabbadini hanno sottoposto la proposta di quesito popolare al Comitato di valutazione. Intanto sono state raccolte già 1.200 firme.

(red.) Che la Lega fosse contraria al voto agli immigrati, previsto per i Consigli di quartiere di prossima nascita, non era una novità. Già in Ora però il Carroccio bresciano ha deciso di passare dalle parole ai fatti dando una svolta decisiva a quella che per lui è una battaglia fondamentale. Il Carroccio cittadino ha, raccolto 1180 firme per chiedere un referendum consultivo affinché dal futuro regolamento dei Consigli di quartiere venga tolta la possibilità per gli extracomunitari residenti a Brescia da almeno 5 anni, anche non consecutivi, di essere elettorato attivo e passivo. Negli ultimi giorni i militanti leghisti si sono profusi nell’attività di mobilitazione, allestendo vari gazebo in numerose zone di Brescia. La parola sull’ammissibilità del referendum spetta però prima al Comitato di valutazione a cui i leghisti bresciani hanno sottoposto le prime firme. Se il Comitato dovesse ammettere il referendum il Carroccio avrà otto mesi di tempo per raccogliere le 10 mila firme necessarie per attivare la consultazione popolare.  Nicola Gallizioli si dice fiducioso«Primadi iniziare la raccolta firme abbiamo fatto alcune verifiche legali e secondo noi sono soddisfatti tutti i parametri per l’ammissibilità».
Ma Gallizioli e compagni hanno anche un piano-B: se il quesito popolare non dovesse superare l’ostacolo dell’ammissibilità la battaglia si sposterebbe in Consiglio comunale. Il sostegno al progetto dell’assessore alla Partecipazione Marco Fenaroli non è infatti così solido e trasversale. Numerose, anche all’interno della maggioranza le perplessità in merito. E la Lega tenterebbe di fare leva proprio su queste.

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