Onofri: “Preoccupazione per i servizi sociali”

Secondo il leader di Piattaforma Civica il bilancio del Comune è troppo ottimista: il timore è che non ci saranno i soldi previsti per la spesa.

(red.) Preoccupazione per il settore dei servizi sociali.
L’ha espressa Francesco Onofri, capogruppo di Piattaforma Civica, in un intervento in commissione, di cui un estratto è  stato pubblicato anche sul sito di Piattaforma Civica. La critica è rivolta al bilancio complessivo, perché quello che sarà discusso in Consiglio Comunale contiene la previsione di entrate che già non ci sono più: sono quelle che fanno affidamento su un’equiparazione dell’ Imu e della Tasi ancora in discussione in sede governativa.  Inoltre il bilancio non tiene conto delle probabili e non banali ripercussioni sul Comune della mancata erogazione da parte della Regione del del contributo chilometrico per il Metrobus che si pensava corrispondesse ad una cifra a sette zeri e che invece non sarà erogato. Secondo Onofri, si ragiona su risorse che non ci sono con certezza.
Per quanto riguarda i servizi sociali, pur comprendendo che una macchina complicata come questa è un treno in corsa e, quindi, i tempi di frenata non possono essere quelli di una bicicletta o di un pedone, di fatto la frenata è stata sostanziosa negli ultimi anni: 2011 € 47.3 milioni; 2012 € 41.0 milioni; 2013 € 37.6 milioni. Di fronte a un indicatore così forte di rallentamento c’è nel programma triennale un’uniformità di voci dei costi (per anno 2014 42.806.000 che scendono di € 1000 nel 2015 e di € 3000 nel 2016). Il bilancio, secondo il leader di Piattaforma Civica, sembra troppo ottimista e  il timore è che non ci saranno i 37,5 milioni da spendere quest’anno, con l’augurio di sbagliarsi.
Il bilancio nasce vecchio, se non ci sarà un maxiemendamento e i consiglieri comunali discuteranno sui veri numeri sarà un problema: il rischio è che le decisioni che vanno ad incidere in maniera significativa vengano prese in giunta senza un passaggio con l’organo deputato all’esame del bilancio, cioè il Consiglio comunale. «Di cose condivisibili, quali contrattazione, nuovi convenzionamenti, progetti partecipati, riorganizzazione della macchina comunale, nuovo rapporto con il privato sociale, bilancio consolidato di tutte le risorse che la città mette a disposizione nelle diverse forme, di tutto ciò c’è un urgentissimo bisogno, non possiamo lasciare che queste siano solo parole che confortano e gratificano, dal punto di vista della teoria, ma che oggi non hanno ancora un preciso piano d’azione che, pur con tempi lunghi, permetta di pensare ad uno scenario che cambia».
E’ necessaria, per Onofri, una riflessione seria sui centri di costo per valutare su quali poter attuare una politica di riduzione sia relativamente ai costi di funzionamento che, purtroppo, relativamente ai costi dei servizi. La sensazione è che in questo comune stiamo vivendo al di sopra delle possibilità, nonostante i rallentamenti. Il Consiglio Comunale dovrebbe dare a tutti, anche ai dipendenti comunali, un segnale forte, ricordando che i più deboli sono in difficoltà e con le parole scritte nel bilancio non diamo da mangiare, non assistiamo i disabili.
«Non va bene continuare a spendere 70 milioni di retribuzioni quando non ce lo possiamo permettere, sappiamo che stiamo parlando di una argomento difficilissimo da affrontare ma, se la scelta è tagliare a chi è ultimo, dobbiamo tenere ben presente che quella dei dipendenti è una spesa troppo elevata. L’auspicio è che ci sia una pianificazione rigorosa che coivolga i consiglieri, che daranno il loro appoggio se si tratterà di fare scelte difficili e magari anche impopolari che vadano nell’unica direzione possibile, quella di una riorganizzazione complessiva anche dell’atteggiamento mentale per far fronte all’emergenza sociale. Emergenza che deve assillare la coscienza di ognuno di noi visto che chi fa politica dovrebbe avere l’attitudine ad occuparsi degli altri. E i più altri degli altri sono gli ultimi. Il passato è andato, l’oggi ci chiama ad agire».

 

 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.