Kyenge a Brescia, Bordonali snobba l’incontro

Per l'assessore regionale alla sicurezza, ius soli e concessione della cittadinanza non sono le priorità neanche per gli immigrati. "Sarò a protestare contro gli ennesimi rincari del governo Letta".

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(red.) Cresce l’attesa e la tensione per l’arrivo del ministro Cècile Kyenge a Brescia.
«Parlerà di concessione di cittadinanza e di ius soli. In qualità di assessore regionale all’Immigrazione sono stata invitata ad assistere a questi incontri, ma con tutta
onestà ho deciso di non partecipare, ritenendo le tematiche non prioritarie». Lo dice oggi Simona Bordonali l’assessore a Protezione civile, sicurezza e Immigrazione di Regione Lombardia Simona Bordonali.
Secondo Bordonali, è utile «confrontarsi quando si hanno opinioni diverse per costruire un dialogo e avere l’occasione di argomentare le proprie tesi. Reputo tuttavia inutile discutere in questo momento della concessione facile di cittadinanza agli extracomunitari, di abolizione del reato di clandestinità (vigente in tutte le più importanti democrazie del mondo) e di posti di lavoro pubblici riservati agli stranieri»
Per Bordonali le priorità, anche n materia di immigrazione, sono altre. «Dobbiamo parlare di lavoro e agire per creare occupazione. In Lombardia il tasso di disoccupazione tra gli stranieri regolari è del 14,4%. Vi pare che possiamo accogliere altri immigrati, promettendo loro cittadinanza facile e lavoro per tutti?» . Nella mattina di sabato 11 dicembre, dunque, l’assessore sarà alle 11 al casello autostradale di Brescia centro per protestare contro gli ennesimi rincari riservati, dal governo di cui il ministro Kyenge fa parte, al Nord e «per difendere i diritti della mia gente, dei lombardi, ancora una volta massacrati e sbeffeggiati da uno Stato che da troppo tempo non li rappresenta più».

 

 

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