La Regione “chiude” i termovalorizzatori?

Approvata in Commissione ambiente una risoluzione che prevede non solo lo stop a nuovi, ma segna anche una rotta verso la dismissione di quelli esistenti.

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(red.) «Condivido lo spirito della risoluzione approvata oggi in Commissione Ambiente in merito alla progressiva disattivazione degli impianti di termovalorizzazione della Lombardia. Il nuovo PRGR (Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti), del cui contenuto i commissari sono già a conoscenza da qualche settimana, contiene già chiare e forti indicazioni in questo senso».
Così l’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha commento la proposta votata oggi dalla Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Lombardia, che prevede non solo lo stop a nuovi inceneritori, ma segna anche una rotta verso la dismissione (graduale e secondo le necessità del territorio lombardo) di quelli esistenti.
Una indicazione che apre nuovi orizzonti anche sul termovalorizzatore di brescia, di cui è in discussione l’Aia. Per Terzi, «quanto deliberato è un ottimo segnale ai cittadini: viene ribadito, ancora una volta e anche dall’opposizione, che la Lombardia non ha bisogno di altri impianti, che il nostro fabbisogno diminuirà sensibilmente e che questo risultato sarà ottenuto grazie alla minor produzione di rifiuti e alla crescita, quanto meno fino al 67% entro il 2020, della raccolta differenziata. La prospettiva del “decommissioning” degli impianti non è un sogno, ma un’opzione possibile se c’è l’impegno di tutti, cittadini e istituzioni».
Terzi ribadisce anche che Regione Lombardia si opporrà in ogni modo e con ogni strumento. «Sarebbe assurdo lavorare per ridurre fino a quasi annullare la necessità di impianti per poi utilizzare quelli lombardi per smaltire i rifiuti di altri».

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