Del Bono: «Io voto Renzi»

In un'intervista sull'edizione cittadina del "Corriere della Sera" il sindaco espone le sue preferenze in vista delle primarie. «Ci vuole un partito all'americana».

(red.) La voce che il sindaco preferisse Renzi a Cuperlo e Civati era già circolata negli ambienti del Pd. Ma solo ora Emilio Del Bono ha deciso di formulare pubblicamente la propria posizione. In un’intervista pubblicata lunedì 25 novembre sull’edizione bresciana de Il Corriere della Sera, il primo inquilino della Loggia fa “coming out”.
«Ho fiducia in Renzi, ma prima ancora ho fiducia nel Pd, che ritengo uno strumento fondamentale per l’alternanza di domani, prima ancora che di oggi. Non dobbiamo considerare i partiti come li abbiamo conosciuti nel ‘900, oggi sono strumenti più leggeri, devono essere inclusivi, aperti a persone con profili culturali, ma anche ispirazioni religiose, diversi. Sono un appassionato della tradizione anglo-americana e il Pd lo immagino all’americana, come il partito democratico, capace di tenere insieme anche anime diverse, quella più liberale della borghesia americana e più aggressiva di certa sinistra, un Pd sempre più veicolo di modernità, che deve essere popolare, non di nicchia».
Su Cuperlo, il sindaco spende comunque elogi: «Cuperlo è una persona colta e preparata, che ho conosciuto bene nel mio secondo mandato parlamentare, ma è meno funzionale a un partito “leggero”, all’americana, che voglio io».
E alla domanda se non tema una reazione nelle alte sfere del Pd, Del Bono risponde: «Non sempre il gruppo dirigente ha la stessa rapidità e sintonia con l’elettorato, ma non deve spaventare neppure questo, ha fatto bene il partito che si chiama democratico e pratica davvero la democrazia a discutere e a permettere a tutti di votare con le primarie aperte che sono un grande strumento di partecipazione. Anzi, faccio un appello ai cittadini perché non perdano questa opportunità che è uno dei pochi canali che permette di tenere un legame con le istituzioni ed è una palestra di democrazia. Il cittadino vuole la massima trasparenza e opportunità, interviene quando lo ritiene, le primarie sono uno strumento. C’è l’esigenza di costruire i partiti del Duemila, è un sfida nostra ma anche per l’altro schieramento che ancora non ha trovato un equilibrio. Il travaglio del centrodestra incrocia anche questo tema: come costruire un partito democratico negli anni Duemila, un partito non più personale, con un padrone. È un travaglio vero per cui ho molto rispetto».

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