Fiera e profughi, i no della Lega Nord

Il segretario cittadino Paolo Sabbadini chiarisce la posizione del Carroccio. "Non si può smantellare Brixia Expo. Immigrati? Fenaroli apra le porte di casa sua".

(red.) Fiera di Brescia e l’arrivo dei profughi in città riaccende il dibattito politico.
Sui due temi, interviene il segretario cittadino della Lega Nord, Paolo Sabbadini. «Il sindaco Del Bono e la Giunta a trazione Pd-Castelletti si stanno rilevando inadeguati nel portare a compimento le promesse fatte in campagna elettorale e nel prendere decisioni favorevoli e lungimiranti per la città. L’Area Fiera di Brescia deve essere integrata e devono trovarsi nuove sinergie con l’Area Fiera di Montichiari, sicuramente l’ultima cosa da fare è quella di permettere che un importante patrimonio della nostra città venga dismesso senza che il Sindaco faccia nulla per opporsi».
Secondo il segretario cittadino del Carroccio, l’Area Fiera è sempre stata teatro di grandi manifestazioni, che hanno reso Brescia importante a livello nazionale e internazionale; tra queste l’esempio più eclatante è dato da EXA. «A ciò ovviamente si aggiunge il mancato indotto collaterale che con il venir meno della Fiera non ci sarà più, e non potrà più contribuire all’indotto bresciano».
Sulla possibilità che Brescia, poi, accolga un centinaio di profughi, di cui 30 nel capoluogo, per indicazione del Ministero degli Interni, la Lega ribatte.  «La città e i bresciani si sono sempre dimostrati persone caritatevoli e vicini al prossimo, ma di questà bontà non bisogna abusare. Credo fortemente che tutta la miseria del Mondo non deve per forza essere convogliata a Brescia, la decisione dell’assessore Marco Fenaroli non può essere fatta pesare sulle tasche di tutti i cittadini bresciani, l’Assessore è liberissimo di aprire le porte di casa sua, ma non quelle della città».

 

 

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