Dimissioni FI, ministri contro il Cav

Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliarello non approvano la decisione. Accese le reazioni anche dei politici bresciani.

(red.) Si apre la frattura ne Pdl dopo la spallata di Silvio Berlusconi al governo.
Tre ex ministri, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliarello hanno infatti espresso forti dubbi sulla scelta del Cavaliere. L’ex ministro della salute ha rassegnato le dimissioni spiegando però che continuerà a «esprimere idee e principi nel campo del centrodestra, ma non in questa Forza Italia. Berlusconi è un perseguitato e il suo dramma personale è diventato il dramma di tutti noi, di un intero partito, dell’Italia. Comprendo fino in fondo il suo stato d’animo, ma non giustifico nè condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore. Tentano di distruggere tutto quello che Berlusconi ha costruito e rappresentato per milioni di italiani.
Accetto senza indugio la richiesta di dimissioni fatta durante un pranzo a cui non partecipavano nè i presidenti dei gruppi parlamentari, nè il segretario del partito, per coerenza politica nei confronti di chi mi ha indicato come ministro».
Dello stesso tenore la reazione di Quagliarello, che ancora non ha rassegnato le dimissioni.  «Se Forza Italia è questa, io non aderirò. Se ci sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra ne prenderò atto e mi dedicherò, magar il Napoli Club del Salario».  Anche per Lupi, «così non va. Fi non può essere un movimento estremista in mano a degli estremisti. Vogliamo stare con Berlusconi ma non con i suoi cattivi consiglieri. Si può lavorare per bene del Paese essendo alternativi alla sinistra rifiutando gli estremisti. Alfano si metta in gioco per questa buona e giusta battaglia».
Sul web, intanto, si scatenano le reazioni dei parlamentari di Brescia. «Questi del Pd oggi», è il commento del deputato grillino Giorgio Girgis Sorial, «sperano e chiedono ad Alfano di moderare la sua posizione per proseguire nel governo – ancora – con il Pdl.  Questi non sono ipocriti ma proprio idioti!  Avete fallito, questa politica ha fallito, e non solo in questa legislatura, ma sicuramente da almeno 6 legislature». Per il capogruppo del Pd in Loggia, Fabio Capra, quella dell’Iva è una bugia, visto che l’aumento era già previsto nella finanziaria.
Fabio Rolfi, Lega Nord, saluta il governo Letta. «Staccate la spina. Prima che questi ci uccidan di tasse. Se l’unica ricetta di Letta è l’aumento di spesa e pressione fiscale, meglio tornare a votare».
«La solidarietà al nostro leader Silvio Berlusconi ci accomuna tutti ed è un forte elemento di coesione politica ed umana. Cosi’ come ci accomuna tristemente il dovere constatare in Italia la presenza di una sinistra incapace di sedersi ad un tavolo e fare le riforme senza il paraocchi della ideologia. Questo fa si che i problemi si aggravino e le ricette siano quelle antiche della supertassazione, che ingenera
recessione ed anziché fare aumentare la domanda aumentano la crisi». Questo il commento di Giuseppe Romele, onorevole del Pdl e vicepresidente della provincia di Brescia. «Berlusconi ha avuto il coraggio della ragione e la forza di chi sfida ricatti inaccettabili per il bene del Paese e degli italiani. Bene ha fatto a respingere al mittente il tentativo di chi vorrebbe estrometterlo dalla vita politica usando faziosamente ed impropriamente metodi anticostituzionali. Non c’era altra via che quella di ritirare la delegazione dei ministri dal governo. Letta anziché inveire contro Berlusconi farebbe bene guardandosi allo specchio: chi è causa del suo mal , pianga se stesso».

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