Ponte di Legno, Lega in festa tra passato e futuro

In Vallecamonica il tradizionale appuntamento del Carroccio, tra dibattiti, musica e balli. E si guarda all'8 settembre, data del congresso provinciale bresciano.

(red.) Come da tradizione, a Ponte di Legno (Brescia), il 15 di agosto si tiene, presso il Palazzetto dello Sport, la Festa della Lega Nord.
Quest’anno saranno presenti, tra gli altri, il segretario nazionale Matteo Salvini, Davide Caparini, Roberto Calderoli, Donatella Martinazzoli, Fabio Rolfi. La serata si conclude poi con il ballo liscio dell’Orchestra Oasi.
Il vertice camuno del Carroccio servirà ai militanti per fare il punto della situazione: la Lega, infatti, scombussolata da diversi eventi, tra cui, sicuramente il più clamoroso, l’abbandono del suo fondatore Umberto Bossi alla guida del partito, dopo le vicissitudini scaturite  a seguito del caso Francesco Belsito, l’ex tesorire del Carroccio indagato per appropariazione indebita e per gli scandali emersi attorno all’affaire “The family” del senatur, è ora al 4% delle preferenze a livello nazionale. certo, non hanno aiutato nemmeno le “uscite” dell’onorevole Roberto Calderoli, che ha attaccato il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge e, sulla sua scia, anche quelle di altri leghisti “nostrani”.
Da lavorare per rimettere a punto il meccanismo che aveva fatto del partito di Bossi uno dei movimenti più forti fino a qualche tempo fa, ce nè davvero molto.
Sembra che il Carroccio, almeno in questa ultima stagione politica, sia stato messo in un angolo e l’obiettivo è quello di ricollocarsi in una posizione di primo piano. Tentativo che potrebbe vedere la luce l’8 settembre quando, proprio a Brescia, è fissato il congresso (al PalaBancodiBrescia) nel corso del quale verrà eletto il nuovo segretario provinciale che succederà a Fabio Rolfi, oggi consigliere in Regione e in Loggia. In “pole position” ci sarebbe Paolo Formentini, capogruppo del Carroccio in Consiglio provinciale. Si vocifera anche che un altro nome tra i papabili sia quello di Oscar Lancini, sindaco di Adro (molto noto alle cronache) anche se pare che l’interessato non abbia ancora sciolto le riserve.
A votare, quest’anno, per la prima volta, non saranno più solo i delegati, ma tutti i militanti, con una scelta di apertura finalizzata a crescere il consenso interno. Nessuna contrapposizone, poi, tra i candidati, non più scelti tra “bossiani” e “maroniani”, questo per evitare ulteriori fratture e la dispersione delle forze.

 

 

 

 

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