Centrali A2A, un coro di no alla dismissione

Dopo i sindaci dei comuni di Prevalle, Calvagese, Roè Vociano, Vobarno e Villa Carcina, anche il consigliere del Pd di Brescia Boifava si esprime contro.

(red.) Le cinque centrali idroelettriche che A2A ha deciso di vendere stanno alimentando un intenso dibattito politico. L’utility nata dalla fusione tra Asm Brescia e Aem Milano, ha accolto l’offerta da 38 milioni di euro del gruppo BKW, per la cessione della controllata  Chi.Na.Co, proprietaria di cinque piccoli impianti ad acqua fluente, per una potenza installata di circa 8 MW, che hanno sede a Roè Volciano, Calvagese, Prevalle (sul Chiese e sul Naviglio), Vobarno e Villa Carcina.
I sindaci dei comuni interessati si erano subito dichiarati contrari alle dismissioni degli impianti. Anche i consiglieri comunali della Lega Nord di Brescia, con una nota stampa, avevano chiesto al sindaco Emilio Del Bono «di bloccare l’operazione e di fare un’informativa al consiglio comunale, a fronte delle numerose perplessità espresse dal territorio».
Nella giornata di venerdì 5 luglio anche un consigliere comunale del Partito Democratico cittadino, Aldo Boifava, si è espresso contro all’operazione: «Il Consigliere Comunale del Partito Democratico Aldo Boifava si unisce all’appello dei Sindaci di Prevalle, Calvagese, Roè Vociano, Vobarno e Villa Carcina, i quali auspicano un ripensamento dell’operazione di vendita delle storiche centrali idroelettriche di A2A».

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.