I 100 giorni di Maroni, tra risultati e polemiche

Il presidente lombardo ha tracciato un bilancio. Tra i provvedimenti, 94milioni per la cassa in deroga. M5S: "Solo slogan, è come Formigoni".

(red.) Regione Lombardia è  pronta ad anticipare 94 milioni di euro di fondi per la Cassa Integrazione in deroga.
Lo hanno anticipato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni insieme all’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea durante la conferenza stampa di giovedì 4 luglio, per la presentazione del bilancio dei primi 100 giorni di governo della Lombardia. «E’ una forzatura – ha detto Maroni non potremmo farlo ma lo facciamo lo stesso: non hanno ancora approvato i decreti di ripartizione, il ministero dell’Economia dorme, vogliamo dargli la sveglia». Il rischio che molti cassa integrati, anche in provincia di Brescia, restino senza assegno, è molto alto.
I dettagli del provvedimento sono stati illustrati dall’assessore Aprea partendo dai dati allarmanti registrati nel 2013 in Lombardia. A fronte di 12.500 domande di cassa integrazione pervenute, solo 3400 sono state autorizzate utilizzando fondi stanziati dal precedente Governo. Con le risorse stanziate per il 2013 dall’esecutivo presieduto da Monti, sono state coperte le domande presentate fino al mese di febbraio. A favore diretto delle Regioni, il Governo Letta ha stanziato una cifra complessiva di 550 milioni di euro. Con l’applicazione della precedente percentuale di riparto – il 17% – più volte e in varie sedi istituzionali giudicata insufficiente, alla Lombardia spetterebbero circa 94 milioni, che saranno disponibili prevedibilmente solo nel tardo autunno.
«Per questo motivo – ha spiegato Aprea – abbiamo deciso di anticipare risorse per rispondere immediatamente alle domande di cassa integrazione pervenute e non ancora autorizzate. E’ già stata attivata una task force con Finlombarda, al fine di individuare le possibili modalità attuative dell’anticipazione degli ammortizzatori in deroga, secondo le tre possibili soluzioni alternative indicate dall’accordo con le parti sociali sottoscritto il 2 luglio: il Fondo di garanzia di Finlombarda per l’anticipazione a cura di istituti finanziari, l’anticipazione diretta da parte di Finlombarda, l’anticipazione diretta da parte di INPS sulla base di risorse aggiuntive regionali».
Dal 10 agosto, saranno erogati i fondi a blocchi di 1000 aziende ogni quindici giorni fondi. Per coniugare le politiche passive con le più adeguate misure di politica attiva, idonee a sostenere la vita attiva dei lavoratori, è stato prorogato fino al 30 settembre 2013 l’Avviso Dote ricollocazione e riqualificazione 2012, rivolto ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga e ad altri target colpiti dalla crisi.
«Da settembre il supporto per la politica attiva offerto da Regione Lombardia ai percettori di ammortizzatori sociali – ha voluto mettere in  evidenza l’assessore Aprea – si estenderà a tutti i target che nell’attuale contesto necessitano di un sostegno per la loro collocazione nel mercato del lavoro, rispondendo con un unico modello di intervento alle loro diverse esigenze: la Dote Unica Lavoro». Con la Dote Unica Lavoro, Regione Lombardia mette a disposizione una piattaforma universale di sostegno alle persone, attivabile per tutti i servizi di formazione e lavoro e per tutte le categorie di soggetti. Ogni persona può essere supportata lungo tutto l’arco della sua vita attiva, in maniera differenziata sulla base della condizione specifica in cui si trova e delle esigenze che manifesta in termini di accesso al mercato del lavoro, qualificazione e riqualificazione.
Riguardo al bilancio dei primi 100 giorni di governo della Regione Lombardia, il presidente Roberto Maroni ha riepilogato anche quali sono state le “Misure concrete per lavoro e famiglia.  La Cassa integrazione in deroga è stata rifinanziata per 129 milioni di euro a favore di 3.400 aziende; 48 milioni messi a disposizione per la Dote unica lavoro; sostegno ai percorsi di riqualificazione dei lavoratori per 15 milioni. Sono stati destinati 65 milioni per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro; offerto sostegno per il diritto allo studio universitario con borse di studio per 38 milioni di euro per il prossimo anno accademico, altri 20 milioni per la specializzazione tecnica superiore e 3 milioni per il cosiddetto ponte generazionale.
2,5 milioni per l’inserimento lavorativo dei giovani sono stati stanziati per finanziare il Programma FIXO, in collaborazione con Italia Lavoro, destinato ad aiutare le scuole secondarie superiori e le Università a realizzare e migliorare i servizi di placement per diplomati, laureati e dottori di ricerca, con l’intenzione di ridurne i tempi di ingresso nel mercato del lavoro e di aumentarne le possibilit? di trovare un’occupazione in linea con gli studi effettuati. E, ancora sono stati concessi fondi alla “Premialità per didattica digitale nelle scuole” (500 mila euro), alla “alleanza scuola-impresa” (400 mila euro).
Con 34,5 milioni di euroassegnati alla Dote Scuola, 80.000 nuovi studenti hanno potuto beneficiari di questo supporto. Ulteriori 10 milioni sono stati impiegati per la Formazione Professionale e per i corsi speciali per gli studentiDisabili. Per avere “scuole più moderne” la giunta regionale ha impegnato 7 milioni per gli interventi di edilizia scolastica e per il potenziamento delle reti informatiche e tecnologiche negli istituti scolastici.
«Cento giorni di nulla», replicano i consiglieri del MoVimeno 5 Stelle. «La concretezza evidentemente non si deve misurare nei numerosi “non commento” del presidente alle domande che gli sono state sottoposte nel corso della conferenza stampa; nulla infatti ci è dato di sapere sui rapporti burrascosi all’interno della maggioranza, sulle nomine vacanti di decine di enti, sulla costituzione formale della regione della macroregione promessa entro i primi 100 giorni non mantenuta e sulla struttura che si vorrà dare ad Aler. Per il Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Lombardia la giunta Maroni non fa altro che riproporre l’operato della giunta Formigoni. Maroni e la sua maggioranza sono in affanno e i suoi toni da campagna elettorale non fanno ben sperare per il futuro. Vorremmo che i rapporti di maggioranza fossero chiariti pubblicamente e non con telefonate a Berlusconi o minacce a mezzo stampa. Chiediamo a Maroni di darci un esempio “concreto” della tanta decantata intenzione di questa Giunta alla massima trasparenza e non slogan vuoti».

 

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