Sportello Unico, interrogazione ad Alfano

L’hanno presentata gli onorevoli bresciani del Pd Paolo Corsini, Alfredo Bazoli, Marina Berlinghieri e Miriam Cominelli per sollecitare inerventi urgenti.

(red.) Una interrogazione a risposta urgente al ministro dell’Interno on. Angelino Alfano sullo Sportello unico immigrati di Brescia, dopo l’indagine della procura di Brescia che ha portato ad iscrivere nel registro degli indagati 130 persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’hanno scritta gli onorevoli bresciani del Partito Democratico Paolo Corsini, Alfredo Bazoli, Marina Berlinghieri e Miriam Cominelli.
L’attività dell’ufficio di via Spalti San Marco è in ginocchio e la Prefettura ha annunciato che non potranno esservi ulteriori rinforzi perché la normativa prevede un massimo di 11 addetti. Ma nella provincia di Brescia, viene spiegato dai parlamentari e senatori bresciani, “sono 175.000 i migranti regolari su una popolazione di 1.200.000, in città sono 38.000 su 183.000 residenti”. “La situazione aumenta il rischio di allungare oltre misura i tempi, già intollerabili, dello smaltimento delle pratiche e provocare ulteriori gravi disagi agli utenti (che per accedere al servizio hanno bisogno di permessi dal lavoro), creando caos e tensione”, viene spiegato, e, “ proprio da situazioni come queste scaturiscono tensioni pericolose come quelle che tempo fa sono sfociate in episodi estremi (ultimo fatto di cronaca la vicenda che ha visto protagoniste alcune persone arrampicate pericolosamente su una gru di via San Faustino)”.
Nell’interrogazione viene chiesto al ministro Alfano se “è al corrente della situazione” e “quali iniziative intenda promuovere al fine di adeguare l’organico in modo che la situazione venga al più presto sbloccata”, ma anche se “intenda fornire un sostegno logistico che regoli gli accessi rispettando le persone e consentendo un normale colloquio agli sportelli” e se “intenda rivedere l’attuale classificazione della Questura, palesemente inadeguata, dotata di organici deficitarii rispetto ai doveri, non solo di sicurezza, ma anche di rispetto dei diritti”.

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