Brescia, Pdl attacca Boldrini e Vendola

Il capogruppo a Montecitorio, Renato Brunetta, ha chiesto alla presidente della Camera a al leader di Sel di "prendere le distanze dalle violenze di piazza".

(red.)”Appaiono sconcertanti e inconsistenti le polemiche di queste ore a proposito della manifestazione di sabato del Popolo della libertà a Brescia”. Lo afferma in una nota il coordinamento del Pdl in riferimento alle critiche avanzate sulla partecipazione al comizio del Cavaliere del ministro dell’Interno e vicepremier Alfano e di altri ministri.
“La manifestazione, convocata da tempo, a sostegno del candidato sindaco Paroli (che tra l’altro è intervenuto dal palco, contrariamente a quanto avvenuto per altro genere di eventi pubblici)”, si legge, “rientra nella normale campagna elettorale per le elezioni amministrative, e sarà seguita da eventi analoghi, in altre città, da qui al voto di fine mese. Non è un caso, inoltre, che il titolo dell’evento fosse: ‘Per Paroli sindaco’”. “E’ assolutamente normale”, prosegue il comunicato, “che a manifestazioni di questo tipo partecipino il presidente del partito, il segretario, i dirigenti nazionali. Ed è addirittura ovvio che chi interviene svolga considerazioni e valutazioni sull’attualità politica nazionale, com’è avvenuto in tutti gli altri precedenti comizi, senza che peraltro nessuno si fosse sognato di battezzarli contro qualcosa o qualcuno. Accade così in tutte le democrazie del mondo. Che qualcuno, in Italia, trovi spunti per polemiche senza fondamento appare letteralmente surreale”.
Critico anche Fabrizio Cicchitto che, riferendosi all’Associazione Nazionale Magistrati, giudica “inaccettabili le polemiche sulla presenza a Brescia di Angelino Alfano quasi che egli non sia vicepresidente del Consiglio in rappresentanza del Pdl che ha tutto il diritto di fare manifestazioni sulla politica economica e sociale, sulla politica della giustizia, sulle prossime elezioni comunali”. “Piuttosto”, aggiunge, “chi attacca Alfano, tace invece sull’attacco squadrista alla manifestazione di Brescia da parte di centri sociali e di Grillini”.
Di segno opposto la valutazione del Pd per il quale la manifestazione del Pdl di ieri a Brescia è stata “inopportuna e sbagliata” e “del tutto sbagliata” è stata “la presenza dei ministri”. “La violenza va sempre condannata senza se e senza ma”, ha infatti detto il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza intervistato da Maria Latella Sky che aggiunge: “Detto ciò è stata del tutto sbagliata la manifestazione di Brescia e soprattutto la presenza dei ministri. Ovviamente”, conclude, “lì c’è il capo, e quando c’è una decisione non c’è spazio per discuterla”.
Immediata la replica del capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta “Ogni partito ha il diritto di fare manifestazioni, ancor più se in campagna elettorale, come lo è il Pdl a Brescia in questi giorni. Se Speranza e Fassina non sono d’accordo con questi principi lo dicano chiaramente, e si assumano la responsabilita’ del loro pensiero e delle loro parole”. “Allo stesso tempo”, continua Brunetta, “ogni partito ha il diritto a non vedere le proprie manifestazioni disturbate, interrotte, osteggiate da violenti e da gente che non ha nulla a che vedere con le regole della democrazia”. Da qui l’appello alla presidente della Camera Laura Boldrini e al leader del Sel Nichi Vendola a prendere le distanze dalle violenze. “A Brescia”, afferm, “i teppisti, che hanno cercato di impedire in piazza la libertà di manifestazione politica del Pdl, erano radunati intorno a numerose bandiere rosse del Sel, come documentato dalle immagini televisive. Ci sono due possibili interpretazioni del fatto. O quelle bandiere erano state rubate. Oppure quei drappi erano legittimamente sventolati da militanti del vostro partito. In questo caso è grave e pericoloso il protrarsi del silenzio della terza autorità della Repubblica e del presidente di una Regione”.
“Non può durare un secondo di più”, aggiunge, “la vostra afasia, che equivarrebbe ad un osceno giustificazionismo della violenza politica e configurerebbe l’apologia reato. In un clima sociale teso, una parola chiara di condanna e di sconfessione della criminale intolleranza, praticata sotto la copertura politica delle vostre bandiere, è un atto necessario. In caso contrario è inevitabile pretendere le vostre dimissioni”.
Secca la risposta di Sel: “L’onorevole Brunetta può stare tranquillo: non c’è bisogno dei suoi comunicati domenicali per stabilire da che parte sta Sinistra ecologia libertà. L’onorevole Brunetta non troverà mai Sel tra i violenti: il nostro dissenso si è sempre espresso e si esprimerà in forme nonviolente e democratiche. Rinnoviamo la nostra vicinanza a chi è stato vigliaccamente colpito”, afferma in una nota il coordinatore della segreteria nazionale Francesco Ferrara. “Cercare a tutti i costi di accomunare il nostro partito ai violenti”, prosegue, “è una strumentalizzazione semplicemente volgare. Forse l’esponente Pdl, noto per le sue parole sempre pacate e misurate, non si è accorto delle deliranti minacce del suo capo nei confronti della magistratura italiana”.

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