Manifestazione a Brescia, polemiche su sicurezza

La Questura ha spiegato di aver fermato la ventina che voleva entrare in piazza. Saglia: "Provvedimenti contro negligenza di chi doveva intervenire".

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(red.)Il giorno dopo la manifestazione del Pdl a Brescia, non si placano le polemiche per le proteste e per la scarsa efficienza della tenuta dell’ordine pubblico.
Molto critico Stefano Saglia. “Mi chiedo: avete mai visto qualcuno contestare le manifestazioni di sinistra? E’ un segno di civiltà. Ma la cultura della tolleranza non appartiene a certi estremisti di sinistra che invece trovano come unico scopo nella vita offendere gli avversari. E’ possibile che le autorità preposte all’ordine pubblico non abbiano saputo applicare la regole elementare di mantenere in piazze divise iniziative contrapposte? Vorrei ricordare alla magistratura bresciana che esistono norme severissime nei confronti di coloro che disturbano manifestazioni elettorali. I nostri Pm batteranno un colpo? Per parte mia spiegherò al Ministro degli Interni che dovranno essere assunti provvedimenti in ordine alla negligenza di chi aveva la responsabilità di intervenire”.
Da parte sua, la Questura ha fatto sapere che una ventina di appartenenti alla locale area antagonista a rendersi protagonista dei diversi tentativi di accesso alla Piazza Duomo dalle vie limitrofe per contestare la manifestazione, senza tuttavia riuscirvi grazie al continuo controllo assicurato dal dispositivo di ordine pubblico che ha fatto  ricorso, in un’occasione, ad un’azione dissuasiva con l’impiego della forza. Tra questi, diversi sono stati identificati grazie ai preliminari accertamenti della Digos ed è in corso attività investigativa per giungere ad ulteriori individuazioni.
Per quanto riguarda la tenuta dell’ordine pubblico, da molti ritenuto inadeguato, la Questura ha precisato che “la manifestazione ha visto anche la presenza di attivisti ed esponenti appartenenti a schieramenti politici di opposizione che hanno posto in essere una contestazione verbale, occupando una porzione del fondo della piazza al margine di militanti del PdL ed a famiglie con bambini simpatizzanti e non. Ciò ha im alle Forze dell’Ordine di adottare non altra azione se non quella di creare un cordone di separazione onde non determinare gravi ripercussioni sull’Ordine e la Sicurezza Pubblica nonché sulla stessa incolumità delle persone”.
L’assessore regionale alla sicurezza, nonché presidente del consiglio comunale di Brescia, Simona Bordonali spiega che, pur non condividendo fino in fondo le motivazioni della manifestazione di Berlusconi a Brescia ” ritengo vergognoso e criminale il comportamento di coloro che con la solita violenza hanno creato disordini volendo impedire il libero svolgimento di una manifestazione. Sono sempre gli stessi!!!! Coloro che occupano immobili, coloro che insultano ed impediscono al sindaco di parlare alle manifestazioni del 25 aprile…sempre gli stessi!!! Ora mi auguro che provengano da tutte le parti politiche le giuste condanne!! Anche dai candidati consiglieri che il 25 aprile erano gomito a gomito con questi bravi ragazzi”.
“Il lupo perde il pelo ma non il vizi. Passano gli anni, ma a Brescia la musica e’ sempre la stessa: quando la destra o il centrodestra scendono in piazza, i centri sociali e la sinistra radicale non perdono occasione per provocare scontri e tensioni”. Lo dice Viviana Beccalossi, dirigente di Fratelli d’Italia e assessore
regionale della giunta Maroni, nel passato candidato sindaco proprio a Brescia. “Da
bresciana, ho vissuto sulla mia pelle, anche in maniera ancor più violenta, quando anch’io, come Paroli, mi candidai a sindaco della citta’, gli attacchi di chi non accetta i principi fondanti della democrazia. Noi, durante un appuntamento della sinistra o del centrosinistra, non ci permetteremmo mai, e mai ci siamo permessi, di innescare tensioni e scontri”.
Ovviamente diversa la lettura della giornata di Fernando Scarlata, candidato consigliere di Brescia Libertaria e Solidale (che contava molti esponenti tra i manifestanti di via piazza Duomo). “La manifestazione di Berlusconi contro la magistratura è stata un flop. La Brescia democratica c’era ed ha zittito il Kaimano. Il mafioso Berlusconi ci penserà due volte prima di tornare in una piazza di Brescia”.

 

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