Il bresciano Sberna nella Commissione Finanze

Il deputato di "Scelta Civica con Monti", aveva chiesto di non essere inserito in Commissione Affari sociali "dove si parla del sesso degli angeli".

(red.) Il deputato bresciano di “Scelta Civica con Monti”, Mario Sberna,  nella Commissione Finanze.
L’ex presidente della Associazione famiglie numerose aveva chiesto di non essere inserito in Commissione Affari sociali (“dove si discute del sesso degli angeli, ma non si ha potere di decisione nemmeno su un centesimo”, come aveva spiegato) ma di essere destinato alla sesta commissione permanente di Montecitorio. È stato dunque accontentato.
L’onorevole bresciano sta facendo parlare di sè, in questi giorni, per la scelta di devolvere in benifecenza il suo stipendio da parlamentare, trattenendo per sè solo 2500 euro. Una decisione contestata dalla collega del Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni, ma a cui il deputato montiano ha replicato punto per punto illustrando il suo stile di vita “da onorevole”.
Sberna, da sempre attivo sul fronte dei diritti della famiglia, ha chiesto anche al premier Enrico Letta che provveda a nominare un ministro con delega per gli affari alla famiglia o, almeno, una delega specifica da assegnare all’interno del Governo.
Un appello sottoscritto anche  dall’Associazione famiglie numerose.
“Dopo il discorso di insediamento di Enrico Letta alle Camere, dal suo riferimento al dramma della denatalità, alla famiglia come unico welfare in tempo di crisi, mi aspettavo che il ministro della Famiglia fosse scelto ancora prima di quello dell’economia”, ha commentato il deputato di Scelta Civica.
“Osserviamo che non è stata assegnata ad alcuno la delega per gli affari della famiglia”,  scrive Mario Sberna in una lettera costruita a quattro mani insieme al suo collega Gian Luigi Gigli, “occorre pertanto pensare che sia sua intenzione mantenerla nella sua diretta responsabilità. Tale soluzione non è di per se sconveniente, purché siano chiaramente precisati i contenuti della delega e gli ambiti di intervento. In ogni caso resta ferma la nostra richiesta di una preventiva valutazione d’impatto sull’istituto familiare di tutti i provvedimenti che saranno adottati dal Governo”.
All’appello per un rappresentante del governo con delega alla famiglia hanno aderito il ministro Gianpiero D’Alia e i parlamentari Salvatore Matarrese, Luciano Cimmino,  Antonio Di Staso, Milena Santerini, Paola Binetti, Gaetano Piepoli, Federico Fautilli, Stefano Lepri, Lucio Romano, Luigi Marino, Luigi Bobba, Nicoletta F«avero, Salvatore Capone e Gianpiero Della Zuanna.
A chi vedrebbe bene la delega per la famiglia? “Se non se ne assumesse direttamente la responsabilità lo stesso Enrico Letta, vedrei bene Graziano Delrio. Ha nove figli. Qui ci vuole uno che vive sulla pelle l’amministrazione della famiglia”, ha commentato Sberna.