‘Scuole ristrutturate con i soldi Sede Unica’

E' la proposta di tre candidati della Lista Castelletti: Eros Preti, Ivan Confortini e Franca Amonte, esperti del settore istruzione. "Iniziare dalla primaria".

(red.) Nella lista a sostegno della candidatura di Laura Castelletti si sono volute scegliere persone con una esperienza diretta nel mondo della scuola. In particolare Eros Preti, vicepreside del Calini, oltre a Ivan Confortini, presidente del consiglio d’istituto al comprensivo Est 3, e Franca Amonte rappresentante dei genitori nel consiglio d’istituto del comprensivo Tito Speri (Centro 2). La proposta è quella che il Comune rinuncia alla Sede Unica per utilizzare le risorse nella ristrutturazione degli edific scolastici bresciani.
“La situazione di degrado in cui versano alcuni edifici scolastici di Brescia e provincia”, ha detto Preti, “interessa   tutti gli ordini e  gradi del sistema dell’istruzione. Tuttavia la competenza del Comune si rivolge alla scuola primaria. E’ doveroso iniziare da essa un percorso che si auspica possa allargarsi e raggiungere tutti i settori deficitari”.
“Le scuole bresciane”, ha aggiunto Confortini, “dopo essersi trovate a fare i conti con la mancata copertura da parte del ministero devono fare i salti mortali anche per riuscire in una decorosa gestione delle attività quotidiane, mi riferisco al semplice acquisto di detersivi, carta igienica, manutenzione fotocopiatrici. L’ amministrazione comunale ha ripristinato in parte e solo dopo numerose proteste dei genitori i fondi annuali agli istituti comprensivi della città”.
“Le famiglie”, ha continuato il candidato di Brescia per Passione, “oltre a confrontarsi con continui aumenti di spesa, come quelli per le rette della mensa, devono ingegnarsi ad inventare le più disparate formule per raccoglier fondi. Risponde al vero l’affermazione dell’assessore all’istruzione, per cui non è obbligo del comune finanziare la scuola, ma non è accettabile che il Comune si sottragga ad un suo preciso dovere morale”.
“Come mamma di due maschietti di 8 e 10 anni”, ha affermato Amonte, “mi son fatta una discreta esperienza sul campo. Fin dall’asilo son stata rappresentante di classe e poi alle elementari rappresentante nel consiglio d istituto. Il comune ha tagliato  il fondo alle scuole dando solo le briciole, e solo se i genitori protestano animatamente si fa marcia indietro. Come accaduto col taglio di alcune sezioni di asili comunali. Poi rientrata per le vibranti proteste di alcune mamme. Ma allora perché non dare una priorità alla scuola pubblica?” Per Amonte “serve un intervento completo, che parta dalle strutture e valorizzi anche iniziative culturali come la recente “maratona della lettura”, affinchè realmente il tema della scuola ritorni al centro dell’attenzione”.

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