M5S, Crimi e Lombardi: ‘Occuperemo le Camere’

I grillini annunciano l'occupazione delle Aule di Camera e Senato in protesta contro la mancata convocazione delle commissioni. L'iniziativa resta isolata.

(red.) Il M5S ha deciso di occupare le Aule di Senato e Camera dopo la conclusione delle sedute previste per questo martedì. Senatori e deputati grillini resteranno negli emicicli fino a mezzanotte, alternandosi nella lettura degli articoli della Costituzione e dei regolamenti delle due Assemblee.
Alla Camera la seduta è convocata alle 15 con all’ordine del giorno l’ampliamento dei poteri della commissione speciale istituita per valutare il disegno di legge del governo sulla Pubblica amministrazione e lo schema del decreto legislativo sull’ordinamento su Roma capitale. Al Senato l’Aula è convocata alle 16,30 per discutere alcune mozioni sulla Tares (la nuova imposta sui rifiuti). L’iniziativa, decisa in una assemblea dei parlamentari del M5S, ha come obiettivo la protesta contro il mancato avvio del lavoro delle commissioni delle due Camere. Le obiezioni regolamentari sul fatto che non essendo in carica un governo non esistono nè maggioranza nè opposizione e che non può partire l’attività legislativa avanzate da Piero Grasso e Laura Boldrini, presidenti di Senato e Camera, non hanno dissuaso i parlamentari del M5S.
I capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi dichiarano di voler ”ripartire dalle regole” e chiedono che ”tutte le forze politiche votino la ineleggibilità di Silvio Berlusconi e dei suoi avvocati”. Lombardi aggiunge che ”elezioni a giugno sarebbero una sciagura per una questione dei costi”.
L’iniziativa del M5S resta isolata. Dichiara Gennaro Migliore, capogruppo di Sel alla Camera: ”L’occupazione delle Aule parlamentari è un’operazione antidemocratica e disgustosa, e spero che si tratti solo di una boutade”. Le obiezioni all’iniziativa del M5S ruotano intorno all’idea che di fronte alla drammaticità della situazione economica bisognerebbe concentrarsi sul problema della governabilità invece che su quello procedurale dei regolamenti parlamentari, dal momento che, salvo alcune eccezioni, come la discussione intorno a una nuova legge elettorale, con l’auto convocazione delle commissioni parlamentari non ci sarebbero ordini del giorno da discutere e non si saprebbe come procedere all’elezione delle loro presidenze. Lunedì , in occasione della commemorazione del senatore Gerardo Chiaromonte svoltasi a Palazzo Madama, il presidente Giorgio Napolitano ha inoltre pronunciate parole chiare sull’attualità politica: ”Certe campagne, che si vorrebbero moralizzatrici, in realtà si rivelano nel loro fanatismo negatrici e distruttive della politica”.
Poi, parlando dei governi del periodo 1976-1979 che videro l’astensione del Pci, ha sottolineato: ”Ci volle coraggio in quella scelta inedita di larga intesa”. Silvio Berlusconi, dai microfoni del Tg4, si è intanto detto disponibile a un incontro con Pier Luigi Bersani, segretario del Pd: ”La mia posizione, ormai la conoscono tutti. Bisogna dare subito un governo stabile e forte al Paese per prendere quei provvedimenti che sono non solo urgenti ma urgentissimi e che si impongono per rilanciare l’economia”. La data dell’incontro, che avverraà in una sede istituzionale, non è stata ancora fissata.
Quanto ai precedenti di iniziative dimostrative o ostruzionistiche alla Camera e al Senato, gli atti parlamentari ricordano l’ostruzionismo dei 5 deputati del Manifesto (Aldo Natoli, Luigi Pintor, Massimo Caprara, Liberato Bronzuto ed Eliseo Milani) nel 1972 contro un ”decretone” economico. C’è stato anche il precedente dell’ostruzionismo, nei primi anni Settanta, del Gruppo della Dc contro la legge sul divorzio. Altro ostruzionismo venne attuato dal Pci nel 1988 contro il decreto sulla responsabilità civile dei magistrati. I record degli interventi più lunghi appartengono agli ex deputati radicali Massimo Teodori e Marco Boato che nel 1981 intervennero per 18 ore di seguito. Tra gli oratori capaci di condurre ostruzionismo per ore e ore, vanno ricordati il comunista Giancarlo Pajetta e il missino Giorgio Almirante. L’ultimo episodio di ostruzionismo risale al 15 dicembre 2011, a poche settimane dalla caduta del governo Berlusconi. Montecitorio, in quei giorni, discuteva delle misure economiche proposte dal governo Monti. La Lega Nord ottenne la seduta notturna che durò fino alle 5 del mattino.

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