Maroni: “Via Equitalia, sì a moneta lombarda”

Il presidente lombardo ha presentato il programma di governo al Consiglio. "Equitalia sostituita entro l'anno da un Ente di riscossione regionale".

(red.) Innovazione e concretezza. Sono queste le parole chiave dell’azione di governo che il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha illustrato durante la seduta del Consiglio regionale dedicata alla presentazione del programma di legislatura.
Tre le priorità che il governatore ha voluto sottolineare con particolare evidenza nel corso del suo lungo e articolato intervento di fronte all’Assemblea: combattere la crisi economica, introducendo misure per il sostegno delle imprese e dell’occupazione; contrasto della criminalità, per garantire trasparenza e correttezza nei procedimenti amministrativi e riduzione dei costi della politica, compito che la Giunta ha già fatto proprio attuando fin da subito una drastica serie di tagli, che porterà nel corso dei prossimi cinque anni a un risparmio nei costi di funzionamento del Governo regionale pari a 10 milioni di euro.
I risultati raggiunti fino a oggi dalla Regione Lombardia, ha detto Maroni, “sono ricchezza e traino per l’intero Paese. Dobbiamo proseguire su questa strada, ma dobbiamo anche innovare, per migliorare le performance della Regione e dare soddisfazione a quella forte richiesta di cambiamento che si è manifestata alla recenti elezioni”. “La Lombardia”, ha ricordato il presidente, “è la Regione più efficiente e meno costosa del Paese. Vogliamo confermare la nostra virtuosità, ma questi buoni risultati non ci bastano. Occorre che sia riconosciuta dallo Stato quella necessaria autonomia, che permetta alla Lombardia, e con essa alle grandi Regioni del Nord, di continuare a essere locomotiva del Paese. Per questo la creazione della Macroregione è un’opportunità irrinunciabile. Chiederemo allo Stato che vengano riconosciute maggiori competenze, alle quali dovranno corrispondere maggiori risorse provenienti da tributi ed entrate regionali e dalla partecipazione diretta della Regione al gettito di tributi erariali riferibili al proprio territorio in misura non inferiore al 75 per cento delle tasse complessive.
In materia fiscale, nell’ottica di una riduzione della pressione per sostenere economia e occupazione, Maroni ha annunciato che il Governo lombardo “intende sostituire Equitalia con un Ente di riscossione regionale entro la fine dell’anno, per dare un adeguato supporto agli Enti locali e, al tempo stesso, ridurre disagi e costi per i cittadini in difficoltà”. Una misura che si affiancherà alla prosecuzione del Patto di stabilità territoriale (in vigore già dal 2009), che ha consentito di allentare i vincoli di finanza pubblica e liberare risorse per gli Enti locali, e che in questa legislatura proseguirà in un’ottica di incentivazione e sviluppo, venendo esteso anche ai Comuni sotto i 5.000 abitanti.
Per contrastare la crisi economica e per rilanciare l’occupazione il presidente ha annunciato un pacchetto di “misure choc per favorire le imprese” del valore complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro: 500 milioni per lo smobilizzo dei crediti che le Pmi vantano nei confronti degli Enti locali lombardi; 300 milioni per la cartolarizzazione dei crediti della Regione; altri 300 da una nuova linea Bei per investimenti delle Pmi; 50 milioni per la ricapitalizzazione delle Pmi che investono in innovazione. “Vogliamo poi realizzare”, ha detto Maroni, “un’Agenzia regionale dell’Economia, che svolga un’opera di controllo e di coordinamento strategico a più livelli per il credito alle imprese e misure per la promozione del ‘made in Lombardia’”. “Inoltre”, ha aggiunto, “poiché in periodi congiunturali caratterizzati dal credit crunch, come l’attuale, lo sviluppo di nuovi strumenti di pagamento può agevolare lo scambio di beni e servizi, procederemo con lo studio di fattibilità di un sistema di moneta complementare (già avviato nella scorsa legislatura dall’ex vice presidente della Regione e oggi segretario generale Andrea Gibelli, ndr), anche tramite il coinvolgimento dei principali stakeholder come banche, associazioni, istituzioni e camere di commercio”.
“In Lombardia è stato creato un sistema sanitario capace di competere con i più elevati standard internazionali di qualità” ha ricordato Maroni. Tuttavia, ha proseguito, “serve un salto di qualità, che permetta alla Lombardia di essere leader europea nel settore, nonostante la prospettiva di riduzione dei finanziamenti governativi”. Maroni ha spiegato che “il programma di legislatura prevede, fra l’altro, di riorganizzare numero e funzioni di Asl e Aziende ospedaliere; di differenziare la rete di offerta socio-sanitaria secondo il criterio dell’intensità di cura; di sviluppare un modello di assistenza a rete delle strutture ospedaliere per la cura di patologie rilevanti; di ridurre ulteriormente le liste d’attesa attraverso la maggiore specializzazione degli ospedali; di identificare costi standard uniformi per l’acquisto e l’erogazione dei servizi sanitari e sociosanitari; di potenziare i presidi territoriali per garantire la continuità e l’integrazione di tutti i servizi di assistenza”.
In materia di sicurezza, Maroni ha confermato la prosecuzione degli interventi regionali a favore della popolazione anziana colpita dai reati di truffa e ha dichiarato di ritenere “indispensabile la modifica delle regole del patto di stabilità nazionale, introducendo la possibilità per gli Enti virtuosi di assumere personale qualificato nel settore della Polizia locale, così da mettere gli organici delle Amministrazioni in grado di poter operare con maggiore efficacia il controllo del territorio”.
Maroni ha ribadito la volontà di consolidare l’importante lavoro svolto sul fronte infrastrutturale grazie al ‘Tavolo Lombardia’, garantendo “massima attenzione sulle norme che garantiscono la tutela della legalità e della sicurezza nel compimento delle grandi opere”. Ma, di fronte al Consiglio regionale, ha voluto anche esprimere la sua “forte preoccupazione sul rispetto dei tempi per la realizzazione di tutte le opere previste”. Per questa ragione, ha annunciato, “nei prossimi giorni incontrerò i commissari per l’Expo (Pisapia e Formigoni), per fare con loro il punto della situazione e valutare le iniziative da intraprendere per consentire la realizzazione di tutte le opere previste nel rispetto dei tempi stabiliti”.
“Se potessi mangiare un’idea, avrei fatto la mia rivoluzione”. Con questa citazione dell’indimenticato cantautore milanese Giorgio Gaber, Maroni ha concluso il suo discorso, ricordando che, come sosteneva il ‘Signor G’, “le buone intenzioni da sole non bastano. La rivoluzione che voglio fare io”, ha ribadito, “è quella della concretezza: trasformare le idee che ho illustrato in azioni incisive, efficaci e durature, nell’interesse esclusivo dei nostri cittadini”.
Dopo gli interventi dei consiglieri, riprendendo la parola, il presidente ha annunciato che metterà allo studio nei prossimi giorni “la possibilità di anticipare i fondi necessari per garantire il finanziamento della cassa integrazione in deroga fino alla fine dell’anno, in attesa di risposte dal Governo di Roma”. “Da un rapido calcolo”, ha spiegato Maroni, “si tratta di 280 milioni, necessari a coprire il periodo che va da aprile-maggio alla fine dell’anno”.

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