“Bonifica Caffaro coi soldi delle opere inutili”

E' la proposta del candidato sindaco del Pd Emilio Del Bono, contenuta nella prima bozza del gruppo di lavoro “Ambiente” del programma partecipato.

(p.f.) Bonifiche subito nei terreni inquinati dal Pcb anche con i soldi europei. Il candidato dei democratici alle prossime amministrative di Brescia, Emilio Del Bono, ha presentato la prima bozza del gruppo di lavoro “Ambiente” del programma partecipato.
Con la precisazione che si tratta di proposte non estemporanee, nate sulla scia dell’emozione suscitata dal servizio di “Presa Diretta”, mandato in onda su Rai3 domenica 31 marzo, ma di idee coltivate e promosse da 5 anni. “Abbiamo dimostrato in questi ultimi anni che ambiente e salute sono per noi due temi fondamentali. L’amministrazione in carica non ha preso coscienza che la situazione ambientale ha bisogno di una radicale politica nuova”.
Sul caso Caffaro, per Del Bono occorre avviare la bonifica delle aree inquinate subito attraverso le risorse comunali, evitando le opere inutili come il parcheggio sotto il castello o la sede unica del Comune, che costa  21milioni di euro.
“Questi soldi vanno destinati per fare politiche di bonifica dei territori. Il Comune deve iniziaresubito, a partire dalle zone di interesse pubblico, giardini pubblici, scuole: dobbiamo dare un segno forte”. Nella road-map del Pd, c’è poi l’accesso alle risorse europee: sono ben 250 i milioni messi a disposizione dall’Europa, ad esempio, per il trattamento delle acque e la messa in sicurezza delle rete idrica. “Brescia non è abituata a recuperare risorse comunitarie, ma oggi da sola non ce la può fare. Qui occorrono risorse straordinarie, come quelle ottenute da Taranto. Noi non siamo meno, non possiamo accettare di essere una Cenerentola e continuare a non contare nulla  né a Roma né a Milano”. In caso di vittoria, dunque, il Pd inizierebbe da luglio l’opera di bonifica usando risorse comunali per le aree verdi e in prossimità delle scuole.
“Chiediamo anche alla Asl che ci dia i dati sull’incidenza del Pcb sulla salute. Il sindaco ha il diritto-dovere di pretendere la verità dei dati sanitari”. Da creare anche una commissione che verifichi le procedure della bonifica, e che potrebbe essere presieduta da persone di alto profilo, come l’oncologo Umberto Veronesi. Sulle responsabilità nella vicenda Caffaro, Del Bono sottolinea come l’amministrazione Paroli non abbia fatto nulla. “Mi è difficile dare un giudizio su quello che è accaduto prima del 2008. Ci possono essere stati errori, ma credo che ai cittadini interessi il nostro approccio oggi. Credo che il fatto di essere un Sito di interessa nazionale ha portato ad una serie di vincoli, ma non ha portato risorse, perché da Roma non abbiamo avuto niente. Se fossi stato io il sindaco in questi ultimi 5 anni, non sarebbe andata così. Ora, però, i cittadini oggi mi chiedono cosa farò se dovessi vincere. Bene, io smonterò le grandi opere e darò priorità all’ambiente. E se ci sono responsabilità da individuare, mi aspetto che la magistratura faccia il suo mestiere”.
Caso Caffaro a parte, il programma ambientale di Del Bono
prevede anche una nuova sostenibilità ambientale, partendo dalla considerazione che la città è inquinata nell’aria, nel suolo e nel sottosuolo. “Tutti temi che meritano politiche decisamente coraggiose, anche in controtendenza rispetto a passato recente e non”. Per quanto riguarda l’aria, Del Bono prevede un lavoro sul traffico, con un potenziamento della ciclabilità e del trasporto pubblico locale, a partire dalla metro. “Questa è una città che resta ancora industriale, per cui va fatta una politica con le aziende perché riducano le emissioni in città. Per quel che riguarda l’inquinamento sul suolo e consumo di suolo, la nostra è scelta forte e netta: zero consumo di suolo agricolo”. Il che vuol dire, stralciare i 2milioni di metri quadri di territorio agricolo che, secondo il nuovo Pgt, si possono consumare.
“Noi vogliamo revocare quegli interventi del Pgt, se nel frattempo non saranno convenzionate. Non vogliamo fermare la città, ma riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Importante anche la tutela della trama verde: bisogna far partire, ad esempio, il parco delle Cave”. Aggressiva, poi, la politica sul fronte ciclo dei rifiuti, con l’obiettivo di raggiungere il 70% di raccolta differenziata. “Questo vuol dire andare anche a revisionare la gestione del termoutilizzatore. Obiettivo sarà dedicare la terza linea alle biomasse e alla riduzione della quantità di rifiuti che vengono bruciati 350-400mila tonnellate all’anno, come previsto nell’originario patto con la città”.

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