“Caduti nella trappola di vecchi volponi”

Così il senatore bresciano "a 5 stelle" Vito Crimi ha spiegato su Facebook le concitate fasi che hanno portato all'elezione dei presidenti di Camera e Senato.

(red.) Alla fine un accordo è stato trovato e, con 137 voti, Pietro Grasso, 68 anni, esponente del Partito democratico, è stato scelto come nuovo presidente del Senato. I votanti sono stati 313, stessa cifra dei presenti, le schede bianche sono state 52 e le nulle 7. Determinante, dunque, l’appoggio dei grillini al ballottaggio: prima della consultazione, il gruppo M5S aveva deciso di lasciare libertà di voto ai suoi senatori.
Alla Camera è stata eletta presidente Laura Boldrini, 52enne esponente di Sel, con 327 voti. Presenti 618; maggioranza richiesta: 310; Boldrini: 327; Fico:108; Schede bianche: 155; schede nulle: 10; Voti dispersi: 18.
“Ragassiiiii… ma sciam mattiii…. Sciam mica venuti qui solo a eleggere il presidente del Senato!  Dobbiam invece rimetter le macchie al giaguaro!”. facendo il verso al segretario Pd Pier Luigi Bersani, il senatore bresciano del M5S, Vito Crimi, su Facebook, ha ricostruito le varie e affannose fasi del voto a Camera a Senato, spiegando quanto avvenuto, ” non da portavoce ma da semplice soggetto coinvolto nelle vicende in prima persona”.
Così scrive Crimi: “Alle 14.00 è finita la prima noiosa ma estenuante seduta mattutina che ci ha portati ad un ennesimo nulla di fatto e l’individuazione dei due candidati che sarebbero andati al ballottaggio Grasso e Schifani. Ci siamo subito riuniti, ci siamo fatti portare panini e acqua nella stanza, e confrontati a lungo fino alle 16.30 orario di ripresa dei lavori… senza il tempo per poter approntare uno streaming ne poter interpellare in modo attendibile la rete… Ci si è confrontati in modo molto animato, purtroppo abbiamo i giornalisti pure dietro le porte ad origliare che non capiscono che si tratta di una cosa normalissima, il confronto di idee, e lanciavano agenzie parlando di spaccature e divisioni semplicemente perché alcuni di noi avevano idee differenti”.
“Il confronto”, aggiunge Crimi, “è stato molto sentito, ha coinvolto nel profondo molti di noi, ci sono stati momenti anche di commozione ed emozione forte, è stato comunque un altissimo momento di democrazia aldilà di ogni altra considerazione, un gruppo di persone che si confronta e prova a trovare una sintesi o una decisione a maggioranza”.
“Alla fine”, spiega ancora il senatore bresciano, “si è deciso di votare per alzata di mano tre opzioni: 1) Votare Grasso 2) Lasciare libertà di voto 3) Non votare ne Grasso ne Schifani (scheda bianca, nulla, con scritto Orellana, non votare erano tutte opzioni equivalenti ai fini della terza opzione)  Su ogni opzione si è votato liberamente, senza il vincolo che chi votava per una non potesse votare per l’altra, e per ciascuna si è cercata una maggioranza, e la maggioranza assoluta ha votato per la terza opzione. Qualcuno, prima di uscire ha dichiarato in modo netto che malgrado la decisione non avrebbe mai e poi mai potuto essere complice dell’elezione di Schifani alla presidenza del Senato…. E così probabilmente alcuni di noi hanno scelto di votare Grasso. Questo atto”, stigmatizza Crimi, “è sicuramente una violazione del regolamento del nostro gruppo parlamentare, confermo in ogni parola quanto scritto da Beppe Grillo nel suo minipost, e chi viola il regolamento del gruppo automaticamente si può ritenerne escluso. Ma non me la sento, in questo caso specifico, di crocifiggere o mettere alla gogna chi ha fatto questa scelta, sia perché è stato il primo vero appuntamento con questa realtà, sia perché ho vissuto in prima persona come è maturata in alcune persone questa scelta. Ma perché si è arrivati a questo punto? Quali le motivazioni?”.
Per Crimi, “siamo caduti in una trappola, è inutile nasconderlo, dei vecchi volponi della politica. Due foglie di fico, presentabili meglio di altre, con le quali hanno cercato di metterci, in particolare al Senato, di fronte ad un ricatto morale, un ricatto che ci poneva nelle condizioni di essere determinanti per una eventuale rielezione dell’impresentabile Schifani, mettendo alcuni di noi nelle condizioni di dover scegliere se consentirlo o impedirlo a tutti i costi”.
“Un ricatto morale”, aggiunge il senatore a 5 stelle, “che ha portato alcuni di noi a fare questa scelta con sofferenza, ho visto persone mature piangere mentre sostenevano che non sarebbero mai più potuti tornare nelle loro terre se per colpa loro Schifani fosse tornato ad essere presidente, che non si sarebbero mai perdonati e pertanto avrebbero preferito votare Grasso e pagarne le conseguenze a testa alta. E le stanno pagando… il tritacarne mediatico e degli attivisti è in corso. Una scelta a mio avviso sbagliata, in quanto si è trattato di un gioco di forza tra PDmenoelle e PDL, con in mezzo i montiani a far pesare il loro ruolo… usando due foglie di fico come paravento, un alogica che non ci appartiene”.
“Avremmo dovuto capirlo subito, ma noi siamo così, ingenui, entusiasti, pensiamo di poter scalare l’everest con le infradito… Sono sicuro che ce la faremo prima o poi (a scalare l’everest con le infradito), ma forse abbiamo bisogno di allenamento…”, è la considerazione del portavoce bresciano.
“Spero”, conclude Crimi sulla pagina del social network, “che tutti quelli che hanno chiesto la testa di queste persone si rendano conto della pressione che stiamo subendo, della situazione fuori dall’ordinario in cui ci si trova, catapultati in un mondo in cui siamo come degli alieni, le famiglie lontane, mille pensieri per la testa…  Ci chiedete la diretta streaming, ci chiedete il coinvolgimento, vorrei solo dirvi che in questo momento stiamo ancora cercando di orientarci senza perderci in quei palazzi, cercando di capire come e dove riusciremo ad intervenire, ci si ritrova a prendere decisioni in tempi rapidissimi. Ci stiamo attrezzando per essere più coinvolgenti e per farvi assistere più frequentemente ai nostri incontri tramite lo streaming, ma ancora non abbiamo un ufficio o sala riunione definitiva (non lo avremo per qualche settimana), non abbiamo attrezzature se non le nostre personali, e i collaboratori che ci aiuteranno in questo, vi chiediamo di pazientare, il bello deve ancora venire e ne abbiamo di cose da fare…”

 

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