Rolfi: “No alla Tav lungo il lago di Garda”

Il vicesindaco di Brescia, candidato in Regione, ha in programma un pacchetto di misure ad hoc per migliorare la vivibilità e valorizzare il potenziale turistico.

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(red.) Dal Pirellone un occhio anche verso il lago di Garda.
Lo promette il candidato al consiglio regionale Fabio Rolfi, vicesindaco di Brescia. “Sono diverse le problematiche che ho intenzione di portare all’attenzione della Regione e che coinvolgono le zone adiacenti il lago di Garda. In primo luogo ritengo sia indispensabile cambiare il tragitto previsto per l’alta velocità. Non siamo contrari alla Tav in modo preconcetto, come qualcuno, ma si può  pensare di compromettere un territorio particolarmente delicato, e dove esistono produzioni d’eccellenza. Bisogna infatti considerare che le colline moreniche vanno tutelate, così come va salvaguardata la produzione del Lugana”. Per Rolfi, c’è ancora  margine rivedere il percorso, arrivando a predisporre un tracciato diverso e meno invasivo.
Altro punto, è il potenziamento del sistema di navigazione del Garda. “Si tratta infatti di un investimento che potrà certamente portare importanti benefici, non soltanto per la mobilità degli abitanti, ma soprattutto per il settore turistico del lago. Inoltre è necessario ristrutturare il depuratore del Lago, che oggi presenta delle perdite sgradevoli, causando problemi ambientali e che certamente non rappresenta un bel biglietto da visita per i numerosi visitatori stranieri”.
Il programma di Rolfi annovera anche  la messa in sicurezza e il potenziamento della viabilità dell’alto – Garda. “Non è possibile che d’estate, per arrivare da un capo all’altro del lago, ci si debba impiegare 3 ore di automobile. Una situazione di questo genere si rivela essere particolarmente lesiva e pregiudica in maniera grave il turismo in certe zone. Si tratta in definitiva”, ha concluso Rolfi, “di un pacchetto di misure ad hoc per il lago di Garda, interventi che ritengo necessari per migliorare la vivibilità di queste stupende zone del nostro territorio e che, se realizzati, non potranno che migliorarne sensibilmente l’economia”.

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