Brescia, Bobo Maroni davanti alla platea di Cl

Il candidato leghista al Pirellone, ospite di "Tempi", ha illustrato il suo programma elettorale: cordata Aler-banche-Comuni, parità economica alle scuole, via i ticket sanitari.

(red.) Ha fatto ancora tappa nel Bresciano il tour elettorale del candidato alla presidenza di Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni. Domenica, il segretario del Carroccio era a Castelcovati, dove ha incontrato amministratori, politici ed elettori.
“Maroni è l’unico ad avere un programma  concreto per far ripartire l’economia lombarda (ed in particolare per Castelcovati l’edilizia) pensiamo solo al discorso degli appalti a km zero che favorirebbero le imprese del territorio”, ha detto il sindaco Camilla Gritti. “Ha molta esperienza è stato ministro del lavoro e un grande  ministro dell’Interno combattendo la mafia, molto apprezzato e stimato anche a livello internazionale. Non ci si può improvvisare Governatore della Lombardia, è una regione troppo importante e solo Maroni  ha l’esperienza necessaria per poterlo fare”.
Oltre a Maroni stasera erano presenti numerosi candidati della Lega Nord alle politiche e alla regione tra cui Fiammetti (candidato alla Camera), sen. Mazzatorta (candidato al Senato), il vicesindaco di Brescia  Fabio Rolfi e l’ex assessore di Palazzolo Sull’Oglio, Romana Turra (entrambi candidati consiglieri in Regione).
Poi l’ex ministro degli Interni si è spostato a Brescia città, dove, in un’affollata sala Artigianelli (in via Piamarta), ospite di “Tempi”, rivista di Comunione e Liberazione diretta da Luigi Amicone, con Fabio Rolfi, vice sindaco leghista in lizza per il Pirellone, esponenti del Pdl, Mauro Parolini, Nini Ferrari, Marco Rossi, ha presentato le linee programmatiche del suo impegno elettorale.
Tematiche che spaziano dalla housing sociale, con una cordata Aler, banche, Comuni che deve rilevare 20mila dei 70mila alloggi vuoti sul territorio regionale, affittandoli soprattutto ai giovani, senza canone per tre/cinque anni.
Ha annunciato la proposta di una parità anche economica tra le scuole pubbliche e quelle paritarie, per garantire davvero una libera scelta ai genitori.
Potenziare il sistema misto ospedali/cliniche, lo stesso che, secondo Maroni, ha costituito l’eccellenza del sistema sanitario lombardo, eliminando i ticket sanitari.
Una proposta che però si scontra con la mancanza di risorse, rispetto alle quali, secondo il segretario lumbard, è proprio il già più volte ribadito concetto del mantenimento sul territorio regionale del 75% delle tasse versate, calcolato in 16 miliardi di euro, cui si aggiungerebbero anche i 4 miliardi “congelati” dal Patto di Stabilità per quei 1500 comuni lombardi “virtuosi” che non possono accedere a tali fondi.
 Non è mancato un affondo a Romano Prodi, nei giorni scorsi a fianco del segretario del Pd Pierluigi Bersani, per il quale ha riservato una battuta la vetriolo, dicendo che “esce dalla naftalina, ritorna in campo, riportandoci indietro di vent’anni”.
Un attacco anche a Gabriele Albertini, altro candidato in lizza per la presidenza della Regione, definito “ossessionato da me”, una stoccata al premier uscente Mario Monti che lo ha definito “un pericolo”, mentre, ha ribadito il segretario leghista “io sono la persona più dolce del mondo e non farei male a una mosca” ed infine, un (ennesimo) richiamo alla  macroregione settentrionale fondata a Sirmione.

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