Adro, Casini: “Il voto utile siamo noi”

Il leader Udc rifugge l’idea del voto disgiunto in Lombardia sostenendo la candidatura di Albertini. Attacca Grillo e Berlusconi e ribadisce piena fiducia agli “amici bresciani”.

(red.) Nuova tappa bresciana per il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che, alla Cantina Castaldi di Adro, davanti a 350 militanti e simpatizzanti, ha ribadito con forza il legame d’amicizia che lo lega all’Udc di Brescia.
Amici veri, i militanti bresciani, che hanno garantito un contributo serio alla presenza politica e istituzionale del partito, e che in Regione potranno continuare ad alimentare una presenza di governo seria, come è stata quella dell’assessore Scotti, e in Parlamento porteranno il contributo della idealità e della concretezza bresciana.
Casini ha incoraggiato i suoi uditori a correre questa strana campagna elettorale fino alla fine, perché l’Udc è il vero voto utile.
Sulla polemiche del voto disgiunto Casini è stato esplicito, indicando come unica scelta coerente il voto ad Albertini, dicendosi in disaccordo con l’ipotesi di un voto disgiunto in Lombardia: Albertini, ha aggiunto Casini, con la concretezza e l’affidabilità che lo contraddistinguono, attira consensi sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Non penalizza Ambrosoli piuttosto che Maroni. Con la stessa logica si finirebbe per sostenere che il voto utile vada applicato anche al Senato e alla Camera, penalizzando la lista Monti, che non è una semplice operazione elettorale, ma un ambizioso disegno politico.
Quale disegno politico? Casini ha sintetizzato dicendo che nella politica italiana si sta verificando un fatto nuovo: il bipolarismo è finalmente morto e sepolto. Oggi ci sono in competizione quattro aree e non più due, e questo è un grande successo.
Il leader dell’Udc ha affermato che, con la coalizione che fa capo a Monti, si punta al 15%, nonostante si stia assistendo ad una campagna elettorale con una piena mistificazione della realtà. Infatti, solamente dieci mesi fa l’Italia era paragonata alla Grecia. Monti ha salvato il Paese e ora gli si addebitano le cose che non vanno.
Poi Casini ha posto l’attenzione sull’attuale crisi politica che ha generato figure come quella di Grillo, che altrimenti non avrebbero ragione di esistere. Il leader Udc, ricordando la folla bresciana accorsa in piazza Paolo VI per l’iniziativa elettorale del leader del Movimento 5 stelle, ha definito Grillo non come la causa della crisi politica, ma come il termometro della stessa. Il termometro di una distanza abissale tra la politica e i partiti, che non hanno voluto riformarsi e cambiare la legge elettorale.
Casini ha poi aggiunto di capire la protesta, ma di non poterla condividere perché, in democrazia, non ci può essere alternativa alla rappresentanza politica.
In quanto alla restituzione dell’Imu, Casini l’ha definita impossibile, almeno nei termini che intende Berlusconi.
E gli amici bresciani? Gianmarco Quadrini, candidato alla Camera, si è detto sicuro che dalle urne uscirà un Paese ingessato e privo di una maggioranza stabile che avrà bisogno della serietà e progettualità politica che solo l’Udc potrà dare. Francesco Mazzoli, capolista alle Regionali ha incentrato il suo intervento sulla necessità di far capire che lo sviluppo dell’aeroporto di Montichiari è nell’interesse della Lombardia. Infine, Roberto Gitti, anche lui in corsa per la Regione, ha dichiarato di voler favorire una presenza regionale a sostegno del lavoro dei giovani.
emmanuele andrico

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